Non è oro tutto ciò che luccica: sulla stabilizzazioni dei precari T.A. dell’università.

Dopo la firma dell’accordo tra i precari tecnici amministrativi e l’Università di Pisa, ci sarebbe la tentazione di cantare vittoria. C’è però da rimanere in guardia, nonostante alla fine di un dibattito teso, pochi giorni fa sia stato firmato l’accordo presso la Direzione provinciale del Lavoro. L’accordo disciplina l’assunzione dei 91 stabilizzandi (nella graduatoria per la stabilizzazione), impiegati nelle aree tecniche e amministrative dell’università di Pisa, finalmente.

Il piano prevede tre scaglioni di assunzioni, da portare a termine entro il 31 dicembre 2010. Però…nel caso in cui l’Ateneo avesse dei problemi di bilancio, ovvero sforasse nel bilancio il famoso tetto del 90% di spesa al personale sul fondo di finanziamento ordinario, allora in quel caso sarebbe a rischio l’assunzione degli ultimi due scaglioni di assunzioni, ovvero i due terzi dei precari da stabilizzare.

In sede di contrattazione l’Ateneo ha perciò promesso che se tutte le assunzioni non avvenissero entro la data stabilita l’università procederà al completamento delle assunzioni nell’anno successivo. Non è dato sapere però se a fine 2010, nel caso della mancata totale stabilizzazione dei 91, verranno intanto rinnovati i contratti a tempo determinato, aspettando il tanto promesso posto fisso. Il rischio è infatti che molti lavoratori si ritrovino a casa apsettando una stabilizzazione che non arriva mai. E’ molto probabile infatti, che la data non verrà rispettata considerando che dal prossimo anno ci saranno i tagli della 133 a gravare sul FFO, e il tetto del 90% è a forte rischio.

In questo senso arriva puntualmente anche l’intervento dei Cobas:

Vinz

Non è oro tutto ciò che luccica. A proposito della stabilizzazione dei precari tecnici amministrativi dell’ Università di Pisa

Precari e università di Pisa hanno firmato presso la Direzione prov.le del Lavoro la Conciliazione che obbliga l’Ateneo ad assumere , entro il 31122010, quei 91 precari tecnici e amministrativi vincitori di concorso pubblico senza i quali non sarebbe stato possibile gestire,negli ultimi 10 anni, molti istituti, biblioteche e laboratori

Nonostante la loro assunzione l’Università di Pisa continuerà ad avere molti, troppi, posti vacanti e in ogni caso non abbiamo certezza che entro il 2010 tutti e 91 saranno stabilizzati visti i tagli del Governo alla spesa del personale.

Non c’è da dormire sonni tranquilli visti i continui voltafaccia del Governo e degli stessi Sindacati Cgil Cisl Uil

Il Governo

1. promette ad Aprile l’aumento della indennità per i collaboratori a progetto ma a Luglio i soldi necessari (100 milioni di euro) vengono stanziati per un non meglio definito Fondo sociale per la formazione

2. taglia la spesa del personale nel settore pubblico e così l’annunciata stabilizzazione dei precari (che Cgil Cisl Uil avrebbero conquistato accettando i 40 euro medi di aumento al mese nel contratto degli enti locali) diventa solo uno spot elettorale di Brunetta

3. non accoglie la sentenza della Corte Costituzionale che imporrebbe il reintegro dei 25 mila precari delle Poste

4. non aumenta gli ammortizzatori sociali per i disoccupati (ne stanno per arrivare quasi 600 mila) e pensare che l’80% di questi è privo di ogni forma di sostegno (cassa integrazione, indennità di disoccupazione, mobilità)

L’Università di Pisa

1. vuole far lavorare gratis i precari della ricerca

2. taglia i servizi agli studenti aumentando le tasse

3. taglia i servizi bibliotecari e si prepara a nuovi appalto al ribasso che faranno perdere salario e occupazione a tanti lavoratori e lavoratrici

4. Guadagna tempo scaglionando la stabilizzazione dei precari quando dipartimenti e istituti avrebbero bisogno ora di questo personale

Per queste ragioni, la mobilitazione continua e non accetteremo colpi di mano né dal Governo né dall’Ateneo

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