Cobas: dall’ospedale di Pisa le vere cause dell’invasione di zecche.

Ancora un estate da bollino rosso per la nostra azienda: oltre ai
numerosi disservizi dovuti alla mancanza di personale nelle varie unità
operative per permettere le ferie estive, sono arrivate per la seconda
volta le zecche al nostro centro di prenotazione unico, dovute alla
presenza dei volatili (piccioni) in quella zona dell’ospedale, che
convivono con gli utenti (pazienti) e lavoratori.

Negli ultimi dieci anni i fatti di cronaca riportano numerosi casi di
zecche e insetti nei nostri ospedali dovuto al randagismo, per lo più
dei gatti (si permette di dargli da mangiare tutte le mattine
da persone estranee alla nostra azienda),e la presenza di topi e
piccioni (lato piazza dei Miracoli) che sono le fonti di infestazione
di scantinati, solai, aree dismesse, da dove le pulci possono poi
invadere i locali adiacenti. Per il controllo e la bonifica tramite
una disinfestazione accurata e particolare noi (come utenti e
lavoratori) ci chiediamo quante volte vengano eseguiti i controlli e
la normale pulizia dei sottotetti e degli scantinati da parte di
personale specializzato nel settore?

Eppure tutti sanno che insieme ai
volatili (ed è il caso del Cup di Pisa) arrivano i loro ectoparassiti,
in particolare pulci, cimici, zecche e acari che possono determinare
dei danni a utenti e lavoratori. La carenza di controlli e di interventi
(ormai i costi relativi alla salute e alla sicurezza sono considerati
un’inutile spesa), l’assenza di periodiche disinfestazioni sono le
cause della situazione creatasi nel nostro ospedaledi pisa. Ma oltre
alle zecche permangono i problemi storici estivi della nostra azienda
che per permettere le ferie al personale riduce le attività in alcuni
settori e chiude delle unità operative sovraccaricandone altre.

La
modulistica per permettere gli esami urgenti funziona a
singhiozzo e quindi quando manca il personale dell’unità operativa si deve
portare direttamente il prelievo in laboratorio. Vengono autorizzate
aperture di posti letto in più dalla direzione sanitaria nei reparti
intensivi, ma la stessa direzione non si preoccupa prima di
valutare la presenza di personale dedicato a quel posto letto, preso poi
in carico dal personale già presente, creando situazioni di criticità.
Che dire invece del quinto letto (per modo di dire letto) aperto in
psichiatria nei giorni scorsi? Il lupo perde il pelo ma non il vizio!
Eppure sono state fatte diverse battaglie per evitare il
sovraffollamento in psichiatria negli anni scorsi ma oggi siamo
ritornati indietro di nuovo.

Ci sono ancora problemi al centro
ustioni, al pronto soccorso, in chirurgia vascolare (dove i lavoratori
hanno fatto anche dieci notti in un mese). In alcuni reparti hannmo
riattivato l’orario aggiuntivo, in altri si forzano i lavoratori a
rientrare (straordinario programmato non previsto dal nostro contratto)
il sabato e la domenica tramite la procedura aziendale PA21 (già messa
in discussione in trattativa in cui noi chiedevamo la non applicazione
poichè in alcuni punti forza le norme contrattuali).

L’Azienda va per la
sua strada (spesso abbiamo denunciato con comunicati stampa le varie
storie ma spesso la nostra voce è rimasta silente), e a farne le spese
non sono solo le lavoratrici e i lavoratori della sanità ma tutti
coloro che beneficiano di questo servizio pubblico primario sul quali
ricadono disagi e ritardi.
Buon proseguimento di estate.

Il responsabile aziendale, Marranchelli Giovanni Battista

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