La Rete antifascista pisana esprime la propria soddisfazione per la riuscita del presidio a Coltano di domenica 6 Settembre.
Avevamo ragione ad esprimere preoccupazione per l’arrivo del prete di forza nuova don Tam, che in questi anni è stato a capo di manifestazioni all’insegna della xenofobia e del razzismo, oltre a presentarsi come candidato nalle elezioni per organizzazioni fasciste.
In ogni sua predica vengono ripetute invettive e frasi del tipo: «E adesso per gli islamici / adesso arriva il bello / Rosario e manganello! / Rosario e manganello!».
L’obiettivo di iniziative come quelle dei nostalgici della repubblica di Salò a Coltano è una autentica minaccia per la democrazia e per le realtà sociali che ogni giorno operano a fianco dei migranti, degli operai colpiti dalla crisi, in difesa dei diritti delle donne e delle minoranze.
La presenza alla messa di giovani esponenti di gruppi fascisti provenienti dalla Toscana dimostra che il revisionismo storico e la esaltazione del fascismo si accompagnano a aggressioni ai danni di omosessuali, di consultori dove si pratica l’aborto, aggressioni ai danni di centri sociali e di sedi di sinistra.
Come in passato gli antifascisti sono scesi in piazza per affermare che la nostra città è antifascista e non offre spazio a chi pratica violenza e intolleranza.
Siamo preoccupati per la saldatura che sta avvenendo nel paese (con il governo Berlusconi) tra una destra estrema di stampo fascista e settori in doppio petto che in questi giorni anche a Pisa cercano di farsi pubblicità negando uno spazio alla comunità islamica.
Questa intolleranza tipica dei fascisti serve a deviare l’attenzione della opinione pubblica dai problemi reali come i tagli alla scuola, la crisi occupazionale, il caro vita.
Impediamo che il razzismo e il fascismo si sviluppino nella nostra società e riaffermiamo valori e pratiche dell’antifascismo, pratiche che ormai non appartenegono a gran parte della sinistra che a parole di dice antifascista ma poi non si presenta alle manifestazioni come quella di Coltano.
Per la Rete degli antifascisti pisani
Federico Giusti dei Cobas