Rebeldia sotto sfratto: nuovo rinvio

Ieri mattina si è svolta l’udienza relativa allo sfratto di Rebeldia dai locali in via Battisti. Per la seconda volta il giudice ha deciso di non pronunciarsi, rimandando ancora una volta la decisione rispetto al ricorso presentato dalla Cpt, proprietaria dell’area occupata dal Laboratorio delle disobbedienze. Se da una parte dunque è ancora una volta rimandato il rischio di uno sfratto immediato dall’area, dall’altra permane l’incertezza sulle sorti di un progetto che ormai da anni vive nel quartiere della stazione. Intanto proseguono le attività del centro, che in una conferenza stampa dopo l’udienza ha reso pubblico il seguente comunicato:
 
J. Bonnot
 
Oggi è il 17 settembre e il Progetto Rebeldia è costretto a passare da un’aula di tribunale.
Sappiamo bene che non è certo questa la sede nella quale si deve discutere del futuro di questa importante esperienza che da anni dà un contributo fondamentale alla vita sociale, culturale e democratica di Pisa. Anche perché qualunque sarà l’esito del processo vi è un’unica certezza al momento: fino al luglio del 2010 il Progetto Rebeldia rimarrà in Via Battisti. Come dichiariamo da mesi infatti fino a che non ci sarà una soluzione seria e concreta, in base agli accordi presi con il Comune di Pisa nel 2006, non ci sposteremo.
Nonostante i nostri ripetuti solleciti, il tavolo tecnico preposto ad individuare una soluzione praticabile per spostare le attività delle 30 associazioni del Progetto Rebeldia, non si riunisce dal dicembre 2008. L’ultima convocazione saltata senza alcun avviso (le elezioni erano ormai trascorse) risale infatti al 23 giugno 2009. Per quanto ne sappiamo in questo momento non esiste una soluzione alternativa alla nostra sede attuale, per questo motivo non abbiamo nessuna intenzione di prendere in considerazioni ipotesi che prevedano l’interruzione delle attività che in questi giorni sono ripartite.
Siamo stanchi di assistere allo sconcertante silenzio delle istituzioni. Ci sono almeno 3 questioni che i nostri amministratori stanno eludendo da mesi: la prima riguarda proprio il processo di sfratto, la seconda riguarda la convocazione del tavolo tecnico, la terza riguarda il brutto episodio di questa estate relativo al ritrovamento di una telecamera nascosta che riprendeva illegalmente il piazzale delle nostre attività.
Ribadiamo una cosa molto chiara e semplice: la mancanza di una presa di posizione da parte di Comune e Provincia su questi temi non è un atteggiamento neutro, al contrario sembra un deciso tentativo di avallare soluzioni di forza per interrompere le attività di volontariato.
E soprattutto (questo naturalmente lo diciamo soprattutto al Comune), questo atteggiamento incomprensibile non fa altro che bloccare i lavori della Sesta Porta, un progetto sconosciuto alla città di Pisa ma che secondo le parole del Sindaco dovrebbe partire a breve. Non basta dichiarare sulla stampa che un’opera si vuol fare, occorre al contrario creare le condizioni per renderla fattibile. Pensare che si possa aprire un cantiere facendo finta di non sapere che centinaia di persone utilizzando quotidianamente quell’area non è un atteggiamento razionale e di buon senso, ma solo un modo per creare problemi alle attività di volontariato e al cantiere stesso, infatti finchè non ci sarà una soluzione per Rebeldia la Sesta Porta non potrà che rimanere nel cassetto e di questo il Progetto Rebeldía non ha alcuna responsabilità.
Da parte nostra siamo come sempre più che disponibili a trovare una soluzione condivisa e per questo sollecitiamo per l’ennesima volta la convocazione del tavolo tecnico cosi come concordato negli ultimi incontri, inclusi quelli con l’assessora Ciccone. Siamo certi che nel corso della stagione 2009-2010 potremo trovare una soluzione idonea e utile per la città, a patto che però le istituzioni si impegnino a rispettare gli accordi presi. Il primo dei quali è riconvocare il tavolo tecnico, come sottoscritto da tutti i membri del tavolo interistituzionale.
E’ questo il motivo per il quale non riteniamo particolarmente rilevante il verdetto del giudice in merito al processo di sfratto.
L’unica via praticabile per trovare una soluzione è il confronto. L’unica soluzione senza confronto è rimanere in Via Battisti, a tempo indeterminato.
 
Progetto Rebeldía
Questa voce è stata pubblicata in Cronaca Pisana. Contrassegna il permalink.