I Cobas sulla vertenza della Bulleri Brevetti.

Il segretario del Pd, non avendo niente da dire, ha attaccato i Cobas,
attribuendoci
dichiarazioni non nostre.
In questi mesi abbiamo supportato la vertenza della Bulleri con spirito
di solidarietà e di classe che ci lega ai lavoratori e ai loro materiali
interessi, attenti al rilancio della produzione e alla richiesta
pervenutaci dai dipendenti della fabbrica.

Nelle ultime settimane, la mobilitazione dei lavoratori ha prodotto i
suoi primi
effetti e chi come la Coop si era sottratta alle proprie responsabilità ha
offerto
dei buoni spesa e alcuni Comuni dell’area Pisana, oltre a quello di
Cascina, hanno
contribuito economicamente.
Non è detto che dai Comuni della Valdera arrivino gli stessi aiuti cosi’
come le
stesse procedure per erogare la cassa integrazione non hanno ad oggi
prodotto i
risultati sperati (non tutti i soldi sono arrivati).

Il tavolo sulla crisi da noi proposto non si è mai costituito e molti
incontri
(come quello convocato il 29 settembre dal Sindaco di Pisa sull’area
vasta ) avvengono solo con i provinciali di Cgil Cisl UIil, che ben si
guardano dal
coinvolgere direttamente i lavoratori colpiti dalla crisi, comunicando
decisioni
solo a fatti avvenuti (e per evitare il confronto e la partecipazione dei
lavoratori hanno escluso i Cobas da questi incontri).

A che punto stanno le trattative in corso e soprattutto chi sono i
soggetti
interessati ad affittare il ramo di azienda? Che garanzie offrono per far
partire
la produzione in tempi celeri visto che perdere tempo non giova certamente
al
rilancio della produzione?
Quali sono i capitali disposti ad investire nella Bulleri?
E quale sarà l’impegno del Comune di Cascina, della Provincia e della
Regione Toscana?

Sono queste le domande alle quali vanno fornite risposte, invece di
polemizzare
sulla proposta dell’autogestione della fabbrica, ipotesi che allo stato
attuale non è praticabile, ma che certo sarebbe attuabile in molte
situazioni dove l’esperienza e la combattività della forza lavoro ha
nno impedito dismissioni e cessioni di rami di azienda.
Del resto se lo Stato salva le banche, perchè non potrebbe salvare
anche le fabbriche? 

Confederazione Cobas

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28 Luglio, 2009

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