Quel pasticciaccio dei Gruppi Consiliari al Comune di Pisa

Di seguito riportiamo l’intervento dei Cobas in merito all’annosa questione della stabilizzazione dei precari del comune di Pisa
Nell’anno 2000 il supporto ai gruppi consiliari era assicurato dai dipendenti comunali: 5 unità (3 in fascia B, 1 in C e 1 in D) con una spesa complessiva di gran lunga inferiore a quella registrata negli anni successivi.
In quella estate, Maggioranza e Minoranza si accordarono per assumere diversi giovani con contratto di collaborazione coordinata e continuativa. I co.co.co, con rapporto fiduciario, vennero scelti su indicazioni dei singoli gruppi consiliari che in base al numero dei consiglieri ebbero assegnato un budget (e per questo ogni co.co.co aveva un orario e uno stipendio diverso ). 
Negli anni si sono succeduti vari rapporti lavorativi e dalla collaborazione siamo passati al tempo determinato. Al momento della stabilizzazione dei precari (l’Amministrazione e la Direzione generale, come avvenne 10 anni con i lavoratori socialmente utili, hanno avuto una grande fretta nel chiudere le procedure…) , la Legge finanziaria prevedeva, nelle procedure di stabilizzazione, la esclusione dei precari assunti con rapporto fiduciario. 
I precari dei gruppi (o meglio gran parte di questi) hanno fatto ricorso al Giudice del lavoro che, nelle settimane scorse, ha loro riconosciuto la natura subordinata del lavoro svolto disconoscendo quanto il Comune ha sempre dichiarato sulla natura esclusivamente fiduciaria dei rapporti di lavoro. Sulla base di questa sentenza, il Giudice ha intimato al Comune di riaprire le procedure selettive atte alla stabilizzazione includendovi gli esclusi.In attesa di leggere integralmente la sentenza ci viene il dubbio (anzi la certezza) che qualche Dirigente al Comune di Pisa abbia fatto ricorso a questi lavoratori in modo alquanto anomalo e soprattutto che la gestione del personale operata dalle Giunte Fontanelli e Filippeschi sia stata alquanto discutibile. 
Detto questo, SENZA ALCUN PASSAGGIO SINDACALE (LA MOBILITà ALMENO DOVREBBE ESSERE OGGETTO DI INFORMAZIONE SINDACALE E DI UN REGOLAMENTO CHE GLI ASSESSORI AL PERSONALE ELIGI E CASSONE SI SONO SEMPRE BEN GUARDATI DAL DISCUTERE E APPLICARE), a fine primavera 2009, alcune colleghe sono trasferite al supporto dei gruppi consiliari senza che la Direzione Generale si sia minimamente preoccupata di colmare i vuoti da esse lasciati negli uffici di provenienza.
 
Ma le sorprese non sono ancora finite ed ecco spuntare dal cilindro del Consiglio Comunale la delibera 44 del 1672009, una delibera votata da 23 consiglieri su 24 presenti e un solo voto contrario, una delibera che si arroga il diritto di intervenire perfino su una materia specificamente sindacale istituendo il profilo professionale di Assistente consiliare prevedendo nel prossimo piano di fabbisogno assunzioni di personale con tale profilo. Il tutto avviene pur sapendo che interi uffici sono al collasso per mancanza di personale con una carenza di organici che riguarda tutti i profili (tecnici, amministrativi, educatori e la stessa vigilanza).  
La delibera del luglio scorso mette tutti d’accordo ma stride con le normative vigenti. Infatti la Corte dei Conti (sezione regionale controllo Regione Veneto) ha stabilito che le Amministrazioni non possono ricorrere all’utilizzo del lavoratore dei gruppi con più tipologie contrattuali per periodi superiori di 3 anni nell’arco degli ultimi 5. Proprio l’esatto contrario di quello che ha fatto l’Amministrazione Comunale che, per evitare ricorsi e interventi della Corte dei Conti, arriva a licenziare una delibera e a chiedere l’intervento bipartisan dei parlamentari (Pd e Pdl) per cambiare le normative legislative 
Ma vediamo insieme alcuni passi eloquenti di questa delibera : 
Rilevato che per mancanza di personale di ruolo sinora le funzioni sono state assicurate attraverso il reclutamento a tempo determinato… (prima bugia perché l’Amministrazione ha fatto ricorso anche al contratto di collaborazione..)…, il Comune (forse per pararsi il sedere in Tribunale?) si inventa particolari requisiti professionali in funzione della natura dei posti che l’organizzazione dell’Ente riserverà al funzionamento del Consiglio Comunale e dei Gruppi consiliari.
Nel frattempo, l’’Amministrazione ha chiesto al Sindacato di estendere a 450 ore annue il limite individuale dello straordinario per gli addetti al supporto dei gruppi (parliamo di dipendenti comunali di ruolo), a dimostrazione che i costi della politica (a discapito dei servizi al cittadino) sono in costante aumento, con una gestione del personale del tutto incondivisibile (per risparmiare si sono imposti gli orari spezzati allo scuolabus e poi ci vengono a chiedere di autorizzare centinaia di ore di straordinario!) 
E’ evidente che l’inciucio dimostri quanto poco sia considerato il reale fabbisogno di personale e quanto invece stia a cuore ai nostri Amministratori e politici la tutela dei loro giochiinteressi. 
COBAS PUBBLICO IMPIEGO
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