Operatori sociali contro il decreto sicurezza.

Giovedì 15 Ottobre ore 18: Presidio contro il Pacchetto Sicurezza presso la stazione di Pontedera

Pisa_
Le operatrici e gli operatori sociali, duramente colpiti dai tagli annunciati dalla Società della Salute al Fondo Sociale nazionale, che nella zona pisana si tradurrà in 1,8 milioni di euro in meno, aderiscono alla campagna “io respingo il decreto sicurezza”. Lo fanno con un comunicato che riportiamo per intero.

Noi operatrici e operatori sociali, che da anni lavoriamo nelle strade delle nostre città, nelle scuole, nei luoghi di povertà, di bisogni, di linguaggi, di relazioni e di domande in continua trasformazione, abbiamo incontrato persone italiane e migranti, con i quali abbiamo lavorato al miglioramento della loro condizione di vita, al cambiamento e alla costruzione di nuove opportunità.

Con l’attuazione del pacchetto sicurezza il nostro lavoro subisce una dura limitazione, un duro attacco deontologico costringendoci a denunciare chi è attore principale del nostro lavoro.
Il pacchetto sicurezza produrrà effetti negativi sui migranti e di conseguenza su noi operatoratrici e operatori sociali che, in quanto incaricati di pubblico servizio, abbiamo l’obbligo di denunciare i casi di clandestinità di cui si venga a conoscenza.
Diciamo no al pacchetto sicurezza, crediamo che la lotta per la legalità debba passare attraverso la giustizia sociale.

Diciamo no all’istituzione del reato di clandestinità, permanenza nei cie fino a sei mesi, permesso di soggiorno a punti, obbligo di esibire il permesso di soggiorno per accedere a servizi come la registrazione delle nascita e del riconoscimento di una figlio naturale, maggiori ostacoli per i ricongiugimenti familiari, di costo economico per il permesso di soggiorno e la cittadinanza.
Diciamo no al decreto che assume un carattere persecutorio e che criminalizza la condizione dei migranti, costretti a fuggire dalle miserie, dalla discriminazione, dall’oppressione e dalla guerra.

Sono persone, prima che immigrati, quelle che chiedono di essere riconosciute e accolte nella legalità, nei diritti e doveri di ogni cittadino parte attiva del corpo sociale.
E’ una legge che nega i valori della Carta universale dei diritti umani, della Convenzione sui diritti dell’infanzia, della nostra Costituzione, della Convenzione di Ginevra sui rifugiati e che, ostacola oltremodo migranti, che intendono restare nel nostro paese rispettando le leggi.

Crediamo nella necessità di politiche difficili, in grado di dire “no” eticamente motivati e di fare prevalere l’interesse generale a fronte di quello particolare. Mentre assistiamo all’espandersi di situazioni di povertà, materiali ed immateriali, aumenta il divario e la polarizzazione sociale (ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri). Il lavoro si rivela un bene a disponibilità limitata e sempre più intermittente, sono sempre più le persone che perdono il loro posto di lavoro: donne, giovani, migranti.

Quest’ultimi sono spesso ricattati dai datori di lavoro che approfittano del fatto che si tratta di stranieri, in cerca di qualsiasi occupazione per sopravvivere, fino al punto di schiavizzarli. Assistiamo, allo smantellamento indiscriminato e strumentale dello stato sociale (sanità, previdenza, assistenza), uomini e donne da tenere in condizioni di precarietà, ricatto e sfruttamento, con gravi ripercussioni sulla pacifica convivenza nelle nostre città.

Per questo chiediamo formalmente una netta presa di posizione alla Regione Toscana e all’Assessore alle politiche sociali della Regione Toscana Gianni Salvadori e alle altre istituzioni che si occupano di politiche sociali.
Lo spirito del decreto è quello di escludere dall’ambito dei diritti gli stranieri irregolari, chiediamo di adottare azioni concrete per fronteggiare e prevenire gli effetti negativi della legge.

Noi che da anni lavoriamo alla affermazione dei diritti e all’accoglienza, al miglioramento delle condizioni di vita e all’inclusione sociale attraverso la relazione diretta di aiuto, la prevenzione, la promozione, il contatto diretto con i problemi e la vicinanza alle persone svantaggiate rivendichiamo il ruolo del nostro lavoro e invitiamo tutte le operatrici ed operatori sociali a fare obiezione di coscienza e continuare a dare dignità alle persone, a costruire la solidarietà e l’unità fra lavoratrici e lavoratori.

Giovedì 15 ottobre ore 18.00 Presidio contro il pacchetto sicurezza presso la stazione di Pontedera

Rsu cobas cooperative sociali

 

 


13 Ottobre dalle 18.30 in poi: Presidio ANTIRAZZISTA contro il decreto sicurezza. Cena, letture, musica c/o Logge di Banchi.

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