A soddisfare le iniziative securitarie di Palazzo Gambacorti – quali il contrasto all’accattonaggio, ai venditori “abusivi”, lo sgombero degli insediamenti “abusivi”,ecc.. – giovedì scorso si sono aggiunti alcuni controllori della Cpt: contrasto alle bambine “abusive”.
Il paladino della giustizia in questione, dopo aver controllato il biglietto alla madre delle due bimbe, ha insistito per avere il nome della donna con l’obiettivo di multare le bambine senza biglietto.
La loro colpa, evidentemente, è quella di essere rom, visto che il regolamento della Compagnia pisana trasporti prevede che "i bambini di altezza non superiore ad un metro accompagnati da adulti possono viaggiare gratuitamente". Sicuramente una regola di difficile interpretazione, ma non penso che nel kit del buon controllore ci sia il metro. Al rifiuto della madre, l’uomo della Cpt ha pensato bene di seguirle fino a scuola e farsi dare il nome della donna. Le insegnanti, violando la privacy delle loro alunne e ignorando i principi educativi, si sono rese disponibili fornendo tutte le informazioni necessarie.
Questo increscioso episodio è l’ennesimo atto di sopraffazione nei confronti di persone che continuamente vengono criminalizzate per la loro condizione di migranti. Non bisogna andare molto lontani per ricordare il controllore fisso nella Lam Rossa contro i venditori “abusivi” che andavano verso la Torre, o le telecamere nascoste a Rebeldìa che ledono il diritto alla libera associazione e che contribuiscono alla crescita del controllo sociale.
Il presidente della Cpt dovrebbe inserire nella mission della azienda il fondamentale ruolo, ormai consolidato, che hanno nella strategia della repressione delle persone considerate statisticamente devianti, messa in atto dall’amministrazione Filippeschi.
Lavorare al riconoscimento delle identità delle persone, al riconoscimento delle aspettative, alla partecipazione sociale e alla costruzione della coesione sociale: questo dovrebbero fare i 32 comuni della provincia di Pisa, che sono azionisti della compagnia pisana trasporti S.p.a.
Se si fosse trattato di due bambine italiane come si sarebbe comportato il controllore?
Lavorare al riconoscimento delle identità delle persone, al riconoscimento delle aspettative, alla partecipazione sociale e alla costruzione della coesione sociale: questo dovrebbero fare i 32 comuni della provincia di Pisa, che sono azionisti della compagnia pisana trasporti S.p.a.
Se si fosse trattato di due bambine italiane come si sarebbe comportato il controllore?
Magdur
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17 Settembre, 20