Piano casa in azione: in Sardegna colate di cemento in arrivo.

Mentre a Messina si contano i morti legati all’edilizia selvaggia, in Sardegna la giunta di centrodestra al potere demolisce le norme del piano paesaggistico regionale.
Con l’emendamento al decreto legge sul rilancio dell’edilizia, votato dai consiglieri del Pdl, altri due milioni di metri cubi di cemento aggrediraano i litorali dell’isola senza più il vincolo dei trecento metri sulla fascia costiera.

Nessuna distinzione tra hotel e immobili privati, ville o seconde case: tutti indistintamente potranno realizzare una nuova cubatura (sino al 25% delle volumetrie esistenti). Nessun freno e nessun vincolo, per proteggere il paesaggio o la distanza dal mare.
Unico impedimento potrebbe venire da una sentenza del Consiglio di Stato della Magistratura, che ha bloccato definitivamente un progetto per la realizzazione di un villaggio turistico a Cala Giunco, dando come motivazione l’esigenza di tutelare il paesaggio, prioritaria rispetto agli interessi degli imprenditori.

Secondo il centrosinistra e gli ambientalisti, l’inversione di tendenza rappresenta un primo, durissimo colpo alla legge salvacoste varata nel 2004 dall’ex governatore Renato Soru.

Il testo sull’edilizia, che in qualche misura comincia ad attuare il piano casa nazionale su scala isolana, è stato approvato ieri mattina: 39 i favorevoli, 20 i contrari, 1 astenuto. Ha votato sì l’intero schieramento di centrodestra che sostiene il presidente, Ugo Cappellacci, a suo tempo fortemente voluto da Silvio Berlusconi come candidato alla guida della giunta sarda.
L’iter del provvedimento è stato contrassegnato da un forte scontro in aula tra maggioranza e opposizione. La minoranza ha presentato oltre 400 emendamenti contro quello che ha più volte chiamato "Progetto cemento".

Il centrosinistra, che nella scorsa legislatura approvò il Piano paesaggistico sardo e confermò il vincolo dell’inedificabilità nei 300 metri dal mare, ha criticato pesantemente le deroghe. Gli aumenti di cubatura potranno riguardare solo fabbricati a uso residenziale. Ma senza sopraelevazioni. E a condizione che gli ampliamenti migliorino la qualità architettonica dell’immobile, secondo quanto vagliato da una Commissione regionale ad hoc istituita con l’articolo 7 del provvedimento.

Sul patrimonio delle costruzioni in aree urbane gli indici massimi di edificabilità potranno essere superati fino al 20%. Ma solamente nel caso di fabbricati per uso residenziale uni-bifamiliare. Con una premialità fino al 30% di fronte a miglioramenti per il risparmio energetico. Gli incrementi potranno interessare anche le zone agricole. Per i centri storici dell’isola saranno invece subordinati a delibera da parte dei consigli comunali. Previsto infine il recupero a fini abitativi di sottotetti e seminterrati, tranne in aree a rischio idrogeologico.

"È una legge semplicemente vergognosa – ha commentato senza mezzi termini l’ecologista Stefano Deliperi, presidente sardo del Gruppo d’intervento giuridico – Riapre le coste al cemento selvaggio. Minaccia l’ambiente. Crea pericoli in zone dove già si sono verificate calamità "innaturali". Come a Capoterra, vicino a Cagliari, quando sono morte sei persone e ci sono stati danni per decine di milioni. Presenteremo perciò ricorso: le nuove disposizioni hanno profili d’incostituzionalità perché violano il codice del paesaggio".

Fonti: La Repubblica, Il Fatto quotidiano, La Nuova Sardegna.

Zeliha P.

 

Articoli correlati:

Messina, 2009: riflessioni su un disastro annunciato.

Piano casa, accordo Regioni-Governo: mattone, mattone, mattone


01 Aprile, 2009

Il piano casa: Mancano i soldi e gli investimenti. Ci sono però milioni di famiglie in difficoltà.


22 Marzo, 2009

Questa voce è stata pubblicata in General. Contrassegna il permalink.