Continua il tentativo di dialogo fra il terzo settore e la Società della Salute. In via Saragat la sala era stracolma, questa volta c’erano anche le operatrici e gli operatori sociali.
A presiedere l’incontro l’assessore Ciccone che ha invitato la consulta alla mobilitazione contro le scelte del governo. La presidente della SdS si è unita al coro d’allarme lanciato dalla Regione Toscana.
Nei giorni scorsi l’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori e la conferenza delle Società della Salute, in una lettera indirizzata al Ministro Sacconi, sottolineano il grave disagio che le scelte del Governo procurano a milioni di persone.
Il taglio del 50% delle risorse del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali operato a carico delle Regioni nel biennio 2007-2009 – si legge nel documento approvato nella conferenza delle SdS, del 14 settembre 2009 – sta mettendo in crisi la possibilità di mantenere i livelli di assistenza consolidati negli anni in Toscana e di assicurare l’erogazione dei servizi nel rispetto dei diversi bisogni e delle diverse condizioni economiche dei cittadini.
Ad aggravare la situazione è il mancato finanziamento del Fondo nazionale per la non autosufficienza, istituito per rispondere adeguatamente ai nuovi bisogni di assistenza di un sempre crescente numero di cittadini affetti da malattie croniche invalidanti.
Il direttore Cecchi invita le cooperative a sedersi ai tavoli e a lavorare alla programmazione del nuovo piano integrato di salute della zona pisana, uno strumento di programmazione integrata delle politiche sociali e sanitarie e della loro interconnessione con quelle relative ai settori che abbiano influenza sullo stato di salute della popolazione.
Nel suo intervento il direttore ha posto l’accento sulla concertazione, sedersi al tavolo significa quindi fare dei monitoraggi e delle verifiche dei servizi e dei progetti per individuare delle priorità e di conseguenza tagliare il resto. Una vera e propria guerra fra poveri alla quale la consulta si oppone.
Pur contestando le scelte del governo berlusconi, che produrranno – dicono alcuni rappresentanti delle cooperative – maggiore restrizioni dei diritti di cittadinanza, maggiore disparità e maggiore disagio, il terzo settore sottolinea la necessità di avere delle risposte dai governi locali e soprattutto chiedono che vengano fatte delle scelte politiche in merito.
Continuerà il Comune di Pisa ad investire in telecamere e a produrre ordinanze contro il diverso? Il terzo attore della giornata sono le operatrici e gli operatori sociali, che rischiano il posto di lavoro, al termine dell’incontro annunciano la loro mobilitazione dando appuntamento all’assemblea di tutte le lavoratrici e lavoratori stasera sera alle 21.00 presso il circolo Arci Alberone zona san giusto a Pisa.
Sarà un autunno molto difficile per il sociale.
magdur