Domenica 25 ottobre, all’interno della rassegna del "Festival dell’ altro libro", organizzato da Rebeldia presso i suoi spazi in via Battisti, verrà presentato alle 17.00 il libro di Saverio Ferrari: Le nuove camicie brune. Il neofascismo oggi in Italia, edizioni BFS.
Vista l’attualità del tema affrontato dal libro, alla luce dei recenti fatti di Pistoia e vista la preoccupante diffusione di tali ideologie e pratiche in tutto il paese, pensiamo sia utile pubblicizzare specificatamente questo evento regalandovi un’abstract del libro inviatoci dalla biblioteca Franco Serantini.
L’associazione Aut-Aut sarà presente al festival dell’altro libro, con un proprio banchetto per tutta la durata della tre giorni, dunque passateci a trovare.
Saverio Ferrari
BFS 2009, pp. 80, euro 6,00
L’italia ha un vizio antico. Fatica a capire se stessa. Spesso non comprende la sua cronaca. Perché ha sotterrato, come uno struzzo, la sua storia. L’Italia, in genere, è smemorata. Non si ricorda di quel che è accaduto appena ieri. Figurarsi quel che è capitato ieri l’altro. Per esempio. Quando ricompare, a tratti – con una cadenza che sembra regolata da un piano, ma non lo è – l’uso della violenza come arma della politica, ci si rifugia lungo due sentieri. Apparentemente comodi. Ma in realtà senza uscita. Convergenti, non paralleli. I due vicoli ciechi sono: la generica condanna, e la strumentalizzazione di parte.
Così ancor oggi gli ex-fascisti dell’ala moderata, inglobati nel partito di Berlusconi, in parallelo con gli ex-fascisti dell’ala estrema (di cui troverete in queste pagine il nuovo e complesso atlante storico-ideologico), distinguono il capello in quattro. Soprattutto, e non solo, in sede di sempre più frequente ricostruzione memorialistica: Avanguardia nazionale contro ordinovisti, e Terza posizione, e Mambro e Fioravanti, e il “gruppo veneto”, più o meno movimentisti, più o meno organizzati, più o meno stragisti, più o meno fascisti, in definitiva, fascisti immaginari, fascisti per caso?
Il fatto è che manca un’efficace comprensione delle radici e delle prospettive di un’insorgenza inquietante e drammatica. Che – pure – occupa, a differenza del passato, prime pagine e titoli di testa dei telegiornali. Se ne riparla a ondate, con inquietudine o curiosità folkloristica, una volta per le imprese violente degli “ultras” delle curve calcistiche, un’altra per le “strane” occupazioni di case sfitte in funzione anti-immigrati, un’altra ancora per le brutalità contro i cortei dell’Onda, o per le spedizioni punitive che tormentano, con cadenza sempre più frequente, i centri sociali.
Ne viene fuori, negli editoriali cerchiobottisti dei grandi giornali, in libreria e nei talk show, un confuso chiacchiericcio che ottunde la comprensione di una ricrescita attuale ed evidente – in condizioni nuove e versioni rivedute e corrette – del pericolo eversivo.
Questo libro di Saverio Ferrari ha il merito di contestare con ricchezza di documentazione e profondità di analisi questo obnubilamento diffuso, esercitando il dovere della memoria e della ricerca storica.
Per contrastare una magmatica e violenta deriva di cui purtroppo è prevedibile che torneremo presto a dovere parlare.
(dalla prefazione di Vincenzo Vasile)