Pisa_Venerdì 13 novembre ore 18.00, in piazza XX Settembre, in memoria di Stefano Cucchi

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa del Coordinamento antifascista e antirazzista pisano sulla tragica morte di Stefano Cucchi.

Crediamo importante che la cittadinanza di Pisa sia informata di quanto sta accadendo nelle carceri italiane, che sappia del sovraffollamento nel carcere Don Bosco, delle condizioni disumane in cui sono detenuti migliaia di uomini e donne.

STEFANO CUCCHI giovane romano di 31 anni, arrestato il 15 ottobre da una pattuglia di carabinieri perché in possesso di alcuni grammi di marijuana, trasferito il 16 nel carcere “Regina Celi”, lasciato morire come un cane il 22 ottobre, quando i suoi familiari possono rivederlo col volto devastato, l’occhio destro ficcato nell’orbita, l’arcata sopraccigliare sinistra orribilmente gonfia, la mascella destra solcata da una frattura, la dentatura rovinata, due vertebre fratturate. Questo lo chiamano stato di diritto!
Intanto, il ministro della Difesa, La Russa, afferma che i carabinieri sono stati “corretti” e identica dichiarazione rilascia il ministro della Giustizia (!), Alfano, rispetto al personale penitenziario. Battutacce da ministri basate sul niente, o meglio sulla volontà di occultare la verità per coprire i responsabili, che non possono che essere coloro nelle cui mani Stefano è stato per una settimana: agenti delle “forze dell’ordine” (che tutto hanno fatto fuori che rispettare lui e i suoi diritti) e medici (che tutto hanno fatto fuori che curarlo). Del resto, si tratta dello stesso Governo che a Genova nel luglio 2001, ai tempi del G8, arrestò, massacrò, torturò centinaia di manifestanti, ne uccise uno, il ventenne CARLO GIULIANI, per poi promuovere tutti i responsabili. Un Governo che ha impedito che si istituisse il reato di tortura! A sua volta, la procura di Roma se l’è cavata per più di due settimane con una strana imputazione contro “ignoti”, quando c’era solo da mettere alle strette, per non permettere loro di concordare la versione dei fatti, tutti i responsabili, di cui erano perfettamente noti nomi, cognomi e presenze in servizio. E solo in questi ultimi giorni sembra sia stata imboccata la procedura corretta, che si spera non arrivi troppo tardi.
È IL CASO DI DIRE CHE LA “STRAGE DEGLI INNOCENTI” NON È COSA CHE IL
POTERE REPRESSIVO HA INTENZIONE DI METTERE IN ARCHIVIO.

Meno che mai quello gestito dal Governo in carica, il quale sforna leggi per rendere sempre più feroce l’azione poliziesca; si accanisce nella
persecuzione dei migranti; istiga all’odio verso chi gli si oppone; calpesta diritti, bisogni, rivendicazioni di lavoratori e studenti; restringe drasticamente gli spazi legittimi di libertà sindacale, manifestazione e sciopero; usa come autentici lager i carceri per i detenuti e i C.I.E. (Centri di Identificazione ed Espulsione) per gli immigrati.
E se ne fa vanto. La fine di Stefano viene dopo quella di decine e decine di giovani ai
quali, nel corso di questi ultimi anni, uomini degli organi repressivi (che li avevano in consegna in stato di arresto o di detenzione) hanno praticato la tortura o spalancato la porta della morte.
Gli stessi suicidi in carcere, sempre più numerosi di anno in anno, sono di fatto la decisione estrema a cui i detenuti sono costretti a ricorrere a causa delle condizioni di violenza e di disperazione in cui vengono illegalmente tenuti dall’Amministrazione penitenziaria.
È l’ora di fermare gli assassini, chi sta sopra di loro e il loro sistema di sopruso e sopraffazione. Come sta avvenendo in questi giorni a Roma, è l’ora di gridare forte, in tutt’Italia, che non possiamo più restare indifferenti a questo massacro; e di agire perché tutto cambi in questo Paese in cui non è più
possibile vivere da esseri umani.

PARTECIPIAMO al volantinaggio di denuncia e di protesta:
VENERDÌ 13 NOVEMBRE ALLE ORE 18:00 IN PIAZZA XX SETTEMBRE


Coordinamento antifascista antirazzista pisano

 
Il manifesto allegato al comunicato è stato inserito dalla redazione, tratto da: subvertising.noblogs.org
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