Studenti di Scienze sui tetti contro la riforma Universitaria

Galleria Foto. Pisa_ Stamani gli studenti dell’assemblea di "Scienze in agitazione" sono saliti sul tetto del dipartimento di Matematica, in via Bonarroti e hanno calato uno striscione con su scritto: "Il diritto al sapere è per tutti. No ai mutui per lo studio".

Gli studenti hanno inoltre diramato un comunicato che riportiamo qui sotto:

 

 

Non accettiamo questa riforma, non accettiamo l’uso retorico e strumentale della meritocrazia, non accettiamo questo nuovo modello di università elitaria e sempre più scadente. Questa azione è il primo passo di mobilitazione contro la riforma.

MERCOLEDI’ 18 alle ore 10 in aula E, si terrà l’assemblea della facoltà di scienze.

Segue il volantino distribuito oggi dagli studenti di scienze in agitazione.

 

SUI TETTI CONTRO LA RIFORMA!

Per mascherare lo scempio prodotto lo scorso anno dalla legge 133, il ministro Gelmini ha pensato di utilizzare il dispositivo retorico della meritocrazia. Questa è l’idea di base della nuovissima Riforma Gelmini che colpisce l’università nei seguenti punti:

GOVERNANCE UNIVERSITARIA

Il potere decisonale del consiglio di amministrazione crescerà vertiginosamente a discapito di quello del senato che fondamentalmente potrà solo formulare pareri su didattica e ricerca.
L’aspetto più assurdo della faccenda è che la riforma impone che il 40 % dei membri del CDA sia personale esterno come ad esempio manager di aziende. In sintesi la gestione dell’università sarà aperta completamente ai privati che potranno fare i loro porci comodi senza versare un euro.


DISTRIBUZIONE delle RISORSE ECONOMICHE

Già dall’inizio della riforma la Gelmini annuncia che sarà ripetuto ciò che è stato fatto quest’estate, cioè tagliare fondi agli atenei ritenuti non meritevoli e versarli a chi invece è ritenuto meritevole. Logicamente per meritevole si intende qualcosa di completamente disconnesso dalla qualità della didattica, della ricerca ed in generale dei servizi offerti da ogni singolo ateneo, bensì si

riferisce esclusivamente al rientro dei bilanci in parametri prestabiliti.
Un’altra novità riguarda lo sconvolgimento del diritto allo studio: infatti verrà istituito il cosiddetto “fondo per il merito” al quale però non si accederà secondo criteri di reddito ma semplicemente grazie ad un test elaborato da una società che non possiede alcuna esperienza in materia di formazione. Gli studenti effettivamente non provvisti di mezzi per permettersi l’università dovranno limitarsi a chiedere un mutuo ad una banca e saldarlo dopo la laurea.

RICERCA

Per quanto concerne la ricerca saranno istituite delle nuove modalità di assunzione per i ricercatori. Nella fattispecie scomparirà la figura del ricercatore a tempo indeterminato ma verranno stipulati dei contratti dei 6 anni, al termine dei quali il ricercatore sarà valutato dell’università. Se la valutazione sarà positiva diventerà professore ordinario, se la valutazione sarà negativa la sua carriera universitaria finirà per sempre. Logicamente, prendendo in considerazione il blocco del turn over, si può prevedere facilmente quale sarà la risposta in moltissimi casi.

Se ricordiamo bene, già l’anno scorso si iniziò a parlare di riforma ma la potenza dell’onda indusse il governo a ritirare le varie proposte pur mantenendo la legge 133. Anche quest’anno non ci tireremo indietro: non pagheremo un mutuo per permetterci un’istruzione nè tantomeno per quest’istruzione! Noi non meritiamo questa riforma ma soprattutto è la Gelmini che non merita noi!!

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