Pisa: dopo gli sgomberi dai campi, sfratto dei rom inseriti nel progetto “Città Sottili”.

Luca Barbuti, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, in un’intervista a Pisanotizie annuncia la chiusura di Città Sottili. 50 famiglie sul lastrico. Negato il diritto alla casa, alla salute, all’istruzione. Tutto questo perchè il sindaco Filippeschi ha deciso. Sgombero di tutti i campi (ordinanza anti-accampamento) e sfratti per donne, minori e uomini che da anni vivono sul nostro territorio, che lavorano con noi, che frequentano le nostre scuole.

La scelta è chiara: “spedire i rom a casa loro”, i rimpatri di mussoliniana memoria sono l’arma segreta di Filippeschi che si è distinto fin da subito annunciando lo sfratto per circa 15 famiglie lo scorso anno. Cosa dovrebbero fare tutti i rom presenti a Pisa secondo il nostro sindaco? Forse scomparire?

Questa scelta danneggia la città, la politica di accoglienza e integrazione che si lega alla sua storia. Con questo programma si promuovevano i servizi di accoglienza e processi di integrazione che ne hanno fatto una città attenta e attiva nello sviluppo delle politiche per l’immigrazione.

Il programma, partito nel 2002, rappresentava la sfida di un’amministrazione volta a costruire un sistema complesso di politiche capaci di superare la fallimentare politica dei campi e della segregazione sistematica dei rom. Circa 400 persone inserite in alloggi e strutture di transizione delle 500 censite al momento di avvio del programma, la chiusura di 4 campi sosta e un importante innalzamento della qualità della vita e di inclusione sociale, assieme a una forte partecipazione della comunità rom alla programmazione e gestione di tutti gli interventi, rappresentano il risultato tangibile di questa sfida.

Se si rapportano questi dati alla popolazione pisana, che si attesta ormai sotto i 90.000 abitanti, si vede che in rapporto alla popolazione pisana la presenza rom è considerevolmente più alta di quella che vive ad esempio nell’area metropolitana fiorentina e verosimilmente di molte altre realtà italiane.

Il programma è frutto di una intensa collaborazione operativa e progettuale sviluppata dall’amministrazione comunale di Pisa con i soggetti pubblici e del privato sociale, inseriti in un più ampio processo di programmazione pubblica partecipata che trova la sua espressione nella sperimentazione della Società della Salute.
Per questo il Comune di Pisa è stato più volte citato per le politiche di accoglienza e di inclusione dei cittadini stranieri, in particolare, alla Conferenza Europea sui Rom del 22 e 23 Gennaio scorso.

Tutto questo grazie anche alla spinta di associazioni, cooperative operatrici e operatori sociali, alle quali il dott. Cecchi e l’Assessore Ciccone dovranno delle spiegazioni. Con quale faccia questi personaggi invitano tutti a manifestare contro i tagli del governo quando le loro scelte sono rivolte all’intolleranza e all’esclusione?

Magdur

Intervista a Barbuti, Pisanotizie.

Il documento istitutivo del programma Città Sottili.

"Vite di scarto", un dossier sui campi a Pisa, a cura di Africa Insieme.

Contro i tagli: Meno telecamere e militarizzazione, più accoglienza e solidarietà


Comunicato di operatori e operatrici sociali, Pisa, 14 Novembre 2009

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