Occupato il consiglio comunale di San Giuliano per protestare contro lo sfratto dei Rom alloggiati a Madonna dell’Acqua

Febbraio 2009. Dopo giorni e giorni di piogge torrenziali il campo Rom che si trova sotto il ponte delle Bocchette, in cui vivono decine di persone, molte delle quali con bambini, viene completamente distrutto dall’acqua. Le capanne sono completamente allagate, quando non addirittura abbattute dalla forza delle piogge.
Le famiglie si rivolgono dunque al Comune di Pisa per un aiuto, ma le porte restano sbarrate, fino a quando i Rom decidono di occupare un ex-asilo, sfitto da anni, sul territorio di San Giuliano Terme. La loro richiesta è semplice, e tra l’altro perfettamente in linea con l’ordinanza anti-campi Rom appena varata dalla Giunta Filippeschi: non essere costretti a ritornare al campo. Dopo settimane di tira e molla in cui non sono mancati vili tentativi di speculazione politica da parte della Lega e non solo, sembra profilarsi una soluzione: le famiglie verranno ospitate in strutture diverse per almeno due mesi, tempo che verrà utilizzato per tentare la ricerca di un alloggio stabile.
Le famiglie dunque, supportate da una serie di cooperative del territorio, abbandonano l’asilo e vengono smistate in alloggi situati in diverse zone della provincia pisana. A molte di loro viene assegnato un posto in un ostello di Madonna dell’Acqua, gestito da una cooperativa per conto della Curia, che ne è la propietaria.
Intanto il tempo passa. Le famiglie ricevono la cittadinanza d’emergenza, molte di loro trovano un alloggio stabile, molti dei bambini iniziano ad andare regolarmente a scuola. Ma sei famiglie continuano ad abitare all’ostello. Per loro non è ancora stato possibile trovare una soluzione, e ad oggi sono costrette a vivere nello stabile. Tuttavia domani scade il periodo in cui il Comune di San Giuliano si era impegnato a pagare l’affitto dello spazio, e le famiglie rischiano di rimanere letteralmente in mezzo alla strada.
Ma il percorso intrapreso con l’occupazione dell’ex-asilo di febbraio evidentemente ha lasciato il segno: nessuno di loro è disposto a ricominciare a vivere in mezzo ad un campo. Per questo ieri, intorno alle 18.30, le sei famiglie, insieme ad alcuni componenti dell’Assemblea Antirazzista, che da febbraio ha seguito in prima linea la vicenda, hanno fatto irruzione al consiglio Comunale di San Giuliano, chiedendo un impegno da parte del Comune per trovare una soluzione alternativa a quella dello sfratto.
Un primo risultato è la convocazione per oggi di un incontro con i proprietari dello stabile.
Seguiranno aggiornamenti.
 
J. Bonnot
 
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