Il 13 novembre circa cinquecento persone hanno rioccupato il Cpo Experia, realizzando una grande festa popolare. La mattina del 16 novembre tuttavia, il portone del Centro è stato nuovamente bloccato, imponendo un’altra volta la chiusura dello spazio. Pubblichiamo di seguito il comunicato del Cpo, che esprime una ferma volontà di non farsi intimorire e di occupare nuovamente il l’Experia attraverso un’azione condivisa e a portata avanti alla luce del sole.
J. Bonnot
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Riprendiamoci il nostro centro popolare.
La mattina
del 16 novembre il portone rosso del Centro Popolare Experia è stato nuovamente
richiuso, nel silenzio più totale delle istituzioni. Nessuna dichiarazione,
nessun commento, nessun volto per uno sgombero evidentemente politico nei tempi
e nei modi. La responsabilità di tutte le operazioni è stata affidata a un
tecnico avido di carrire, Campo, ai manganelli delle forze dell’ordine e alle
lastre di ferro della magistratura.
Ma cos’è
che vogliono davvero sgomberare?
Vogliono
sgomberare un’idea molto pericolosa in una città come Catania, l’idea della
gente sia in grado di autorganizzare servizi e rivendicare diritti essenziali
da sempre negati (allo sport, all’istruzione, al divertimento) oltre che di
denunciare le contraddizioni che oggi più che mai scoppiano in città.
E noi
cosa abbiamo fatto?
Ai loro
manganelli abbiamo risposto con i nostri corpi e la nostra determinazione, alle
loro lastre di ferro abbiamo risposto portando tutte le attività del centro popolare
in strada, alla loro assenza di dialogo e di confronto abbiamo risposto con
assemblee, idee, volantini, alla loro totale assenza di progetti su quello
stabile abbiamo risposto presentando i progetti che da anni portiamo avanti per
il quartiere, alla loro chiusura abbiamo risposto rioccupando il posto con una
grande festa popolare.
Ma ancora
non basta: dobbiamo riprenderci il nostro centro popolare.
Dobbiamo
riprendercelo perché il quartiere ha bisogno delle sue attività, dobbiamo
riprendercelo perché la città ha bisogno di spazi di aggregazione, dobbiamo
riprendercelo perché le lotte da portare avanti sono ancora tante e
soprattutto dobbiamo riprendercelo alla luce del sole. Non abbiamo nulla da
nascondere, noi, e non possiamo assistere in silenzio all’ennesima ingiustizia.
L’Experia non è che l’esempio più drammatico di come questi signori vogliono
trattare i problemi sociali in questa città: ovvero con silenzio, manganelli, e
menzogne.
Cosa
chiediamo a tutti?
Chiediamo
alla gente di sostenere attivamente con la propria presenza questa riapertura.
Dobbiamo dimostrare che esiste ancora una Catania capace di alzare la testa e
di reagire ad un sopruso con una grande dimostrazione di civiltà, un atto
consapevole di disobbedienza civile che affermi che le cose devono cambiare.
Cosa
chiediamo alle istituzioni?
Alle
istituzioni chiediamo semplicemente di fare il proprio lavoro: è necessario
discutere il piano regolatore, definire un piano particolareggiato per il
quartiere Antico Corso.
Rilanciamo
con forza il nostro progetto sull’uso sociale dell’Expedia e della sua arena:
il parco archeologico, la bambinopoli all’arena e la struttura del cinema
utilizzata per fare quello che abbiamo sempre fatto: doposcuola, palestra,
politica.
Non vogliamo
i soldi di nessuno, ci impegniamo con una sottoscrizione a mettere in sicurezza
l’ex-cinema e a riparare ai danni fatto con lo sgombero per ripristinare a
pieno la sua funzionalità.
21 novembre ore 13 rioccupazione del cpo Expedia.