Per una festa della Toscana Antiproibizionista, antirazzista e antifascista

Riceviamo e pubblichiamo:
Tutti gli anni il 30 Novembre viene organizzata la festa della Toscana percelebrare quando, nel diciottesimo secolo,nel Granducato di Toscanavenivano abolite la pena di morte e la tortura.

Oggi continuiamo a lottare contro questi crimini che , almeno sulla carta,dovrebbero essere un ricordo.

Per questo stiamo organizzando un’altra festa per una TOSCANA:

ANTIPROIBIZIONISTA – ANTIRAZZISTA – ANTIFASCISTA

Lunedì 30 Novembre ore 18, in piazza Garibladi,  PRESIDIO ITINERANTE nelle vie del centro di Pisa


www.osservatorioantipro.org

IL PROIBIZIONISMO E’ UN SERIAL KILLER

…e la lista si allunga.
Stefano Cucchi, 31 anni, arrestato per una piccolaquantità di stupefacenti e’ morto dopo pochi giorni in circostanze“oscure”, con i chiari segni di un pestaggio sul corpo.
Il suo nome si aggiunge alla lista dei cittadini morti, negli ultimi anni,dopo essersi trovati a contatto con le forze dell’ordine italiane, fermatiper qualche motivo o trasportati in carcere. Ricordiamo alcuni casi:

-Federico Aldrovandi, 18 anni, morto quattro anni fa per soffocamento econ il corpo pieno di lividi, dopo essere stato fermato da due volanti;
-Aldo Bianzino, falegname pacifista, arrestato per il possesso di qualchepianta di marijuana e morto misteriosamente durante la prima notte didetenzione;
-Marcello Lonzi massacrato nel carcere “Le Sughere” di Livorno. 
Alcunierano ragazzi.
Tutti in qualche modo erano perseguiti per reati connessi all’uso disostanze stupefacenti. Questo non giustifica la fine che hanno fatto né lafatica assurda, disumana, affrontata da famiglie e amici per cercarealmenodi ottenere la verità.
L’opinione pubblica è rimasta spesso indifferente.La gente preferisce distogliere gli occhi: troppo imbarazzante ammettereche le persone pagate per difenderci finiscano per massacrare i nostrifigli o i nostri amici.
Forse sarebbe sbagliato fare di tutta l’erba unfascio, ma neppure possiamo ridurre il problema della violenza allaretorica minimizzante delle ‘poche mele marce’. In primo luogo, inizia anascere il sospetto che non siano poi così poche; in secondo luogo, vieneda chiedersi di quale clima, di quale certezza di impunità, di qualecultura politica certi fatti siano figli. (Basta ascoltare le scandalose emenzognere dichiarazioni del ministro Giovanardi per avere una risposta)Noi riteniamo che questi fatti siano un tragico esito delle politichedittatoriali che in nome della crociata antidroga limitano sempre di piùlelibertà sociali ed individuali criminalizzando interi strati dellasocietà.

…il proibizionismo non protegge.

Il proibizionismo in realtà non protegge ma finisce per rovinarel’esistenza di milioni di persone, colpevoli di avere uno stile di vitadiverso da quello pensato per loro: casa, scuola, lavoro e tv.Dal 1991 al 2005 secondo i dati del ministero dell’interno più di 600.000persone sono state sottoposte a sanzioni amministrative per la semplicedetenzione di sostanze stupefacenti. E’ una persecuzione di massa cheavviene quotidianamente nel silenzio. Centinaia di migliaia di persone sitrovano senza patente perché risultate positive ai test antidroga (che trale altre cose sono scientificamente inattendibili e finiscono quasi sempreper penalizzare i consumatori di Cannabis, cioè di una sostanza chesecondotutte le ricerche scientifiche effettuate dal 1941 ad oggi non portanessuna influenza negativa sulla guida).
I test antidroga sono stati estesi anche al mondo del lavoro. Già oggi ilavoratori dei trasporti possono venir sottoposti a test obbligatori, ma èprobabile che presto diventeranno obbligatori anche per altre categorie dilavoratori. I buffoneschi drug-test a cui si sottopongono volontariamenteiparlamentari (una minoranza a dire il vero) servono proprio a preparare ilterreno a questa ennesima misura liberticida.

…il proibizionismo rinchiude.
Le camionette di Polizia e Carabinieri che presidiano tutte le sere Piazzadelle Vettovaglie e Sant’Omobono dovrebbero servire a tenere lontano glispacciatori dal centro storico. Ma in realtà finiscono per tener lontanetutte le persone che non hanno voglia di essere osservate, controllate,perquisite ed umiliate, con buona pace dei commercianti che vedono calareipropri affari, già danneggiati dalle leggi che vietano la vendita dialcolici oltre un certo orario.
Il proibizionismo è funzionale ad un modello di omologazione sociale percui la sera bisogna stare chiusi in casa davanti la Tv. Una prova diquestoè la protervia con la quale le istituzioni si sono scagliate contro ilRototom Sunsplash di Osoppo (UD). Gli organizzatori del famoso festivalreggae sono stati denunciati per aver agevolato la diffusione di sostanzestupefacenti (un reato per cui è prevista una pena dai 4 ai 10 anni digalera) perché l’ideologia Rasta sarebbe legata all’uso di Cannabis.

BASTA CON LA CRIMINALIZZAZIONE DELLE SOSTANZE!!!!!!
L’UNICO CRIMINALE E’ LO STATO!!!!!!!

OSSERVATORIO ANTIPROIBIZIONISTA
Ci riuniamo ogni Martedì alle 18.30 nella Ciclofficina del Rebeldia
(Via Battisti, 51 Pisa)

www.osservatorioantipro.org

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