La denuncia, shock, arriva dal Corriere di Livorno. A Tirrenia, ad alcuni ragazzi, sabato sera è stato impedito l’accesso al locale "Le Scimmie" da parte dei buttafuori perché di pelle nera. Solo l’intervento dei Carabinieri ha permesso loro di entrare all’interno del pub ma, come si legge nell’articolo che riportiamo integralmente di seguito, i problemi non sono finiti qua.
Neanche in Sud Africa ai tempi dell’apartheid. «Fuori perché di colore». Purtroppo è successo davvero sabato sera, a pochi passi dalla nostra città, all’ingresso di un noto pub del centro di Tirrenia. Accesso negato a causa del colore della pelle. Era l’una di notte quando un gruppo di dieci ragazzi livornesi assieme a tre amici musicisti senegalesi (percussionisti in un famoso gruppo etnico e residenti in pieno centro della nostra città, ndr) si recano per passare una serata davanti a una birra o a un cocktail e scelgono proprio la piazza di Tirrenia. Pub elegante, gente tranquilla, tutti gli ingredienti per trascorrere un piacevole sabato sera. Peccato che all’ingresso la risposta sia surreale: «Mi dispiace ragazzi, ma il capo ha parlato chiaro: niente gente di colore in questo pub». Si fanno ripetere l’affermazione, convinti che si trattasse di un errore. Ma anche la seconda volta l’affermazione del buttafuori suona come qualcosa di paradossalmente fuori dal mondo. Tempo zero, il ventiseienne che aveva organizzato la serata, che tra le altre cose è anche presidente di un’associazione onlus pro Africa, incredulo prende il suo telefono cellulare e chiama le forze dell’ordine. «E’ una rissa?», si sente rispondere dall’altra parte del telefono. «No, non ci fanno entrare per il colore della pelle». «Mando subito una pattuglia». In meno di cinque minuti in piazza a Tirrenia arrivano i lampeggianti dei carabinieri del radiomobile di Pisa. I militari raccolgono la versione del gruppo di livornesi e poi ascoltano quanto hanno da dire i buttafuori. La risultante della conversazione è una versione mitigata ma non certo per questo meno allarmante: in sostanza, hanno spiegato i titolari del pub, la sera prima c’era stata una rissa tra senegalesi e quindi, secondo chi gestisce il locale, non era il caso di far entrare altra gente di colore di sabato sera. Risolto l’inghippo il gruppo di livornesi prova ad entrare. Ma appena dentro si sentono nettamente osservati e diciamo pure "sorvegliati speciali". Così chiedono ai carabinieri, ancora in zona, di essere scortati fino alle auto in sosta a pochi metri di distanza: «Poi siamo stati inseguiti da due tipi fino alle porte di Livorno», racconta il presidente dell’associazione onlus ai carabinieri. «Un vero e proprio inseguimento con le auto per tutto il viale di Tirrenia alle 2 di notte». Alle 2,30 il ritorno a casa. Ora stanno pensando a presentare querela, ma ne parleranno prima con gli avvocati.
Però restano l’amaro in bocca, la rabbia e lo stupore. Non sapevano che a pochi chilometri da Livorno esistesse una macchina del tempo che portasse indietro fino ai tristemente noti anni di alcuni regimi totalitari.
(tratto dal Corriere di Livorno)