Firenze – Corteo antifascista a 40 anni da piazza Fontana, per la libertà di movimento.

Gli appelli al corteo:
Le operazioni di polizia e magistratura delle ultime settimane hanno creato in Toscana un clima di pesante intimidazione nei confronti di quanti sono impegnati nei movimenti in opposizione alle tante devastazioni sociali, sanitarie ed ambientali dei nostri territori e alla precarietà dell’esistenza e del lavoro.

Per il danneggiamento della sede di Casa Pound a Pistoia avvenuta l’11 ottobre 7 compagn* di Livorno, Pistoia e Colle Val’d’Elsa sono in carcere o agli arresti domiciliari, altri 5 denunciati, senza alcun motivo, dal momento che sono estranei ai fatti e che la loro unica "colpa" e’ quella di aver partecipato ad un’ assemblea regionale che si svolgeva nel vicino circolo di un comitato di quartiere al momento dell’accaduto.

La polizia entra nel circolo, li trascina in questura e procede. Altri 4 arresti arrivano con il prosieguo delle indagini. Le accuse pesantissime per tutt* "lesioni" "violenza" e, non a caso, "Devastazione e Saccheggio", un’accusa gravissima, punibile con 8-15 anni di carcere. Lo stesso reato contestato ai responsabili della Strage del Vajont di 40 anni fa (3.500 morti e 3 paesi spazzati via) e, con disinvoltura, ai 10 manifestanti condannati per le proteste al G8 di Genova 2001.

A Firenze altre indagini portano all’arresto di un compagno ed alla perquisizione di altri 11. Contro "Mannu" viene addirittura usata l’aggravante di "Terrorismo". Gli altri 11 subiscono perquisizioni alla ricerca di materiale esplosivo ed il prelievo del DNA con l’accusa di "tentata rissa" per aver risposto alla chiamata d’aiuto di una ragazza minacciata da un gruppo di neofascisti nel centro di Firenze.

E’ un clima di accanimento giudiziario e poliziesco inaccettabile.

Da anni assistiamo alla volontà di criminalizzare le pratiche dei movimenti sociali, dalle lotte sul territorio a quelle degli studenti, dei lavoratori, dei migranti. Sono centinaia le denunce, i processi e le condanne che tentano di trasformare in problemi di ordine pubblico le occupazioni, i cortei, le tante pratiche di riappropriazione e di solidarietà che quotidianamente i movimenti mettono in campo.

Stiamo sperimentando un clima sociale che alimenta l’ insicurezza, fatto di odio, di discriminazione verso tutti i "diversi" possibili, di rottura dei legami sociali per una guerra di tutti contro tutti. Un clima nel quale crescono e si diffondono organizzazioni fasciste e razziste, responsabili di aggressioni ormai quotidiane, nel silenzio complice e spesso con la protezione delle istituzioni e di gran parte delle forze politiche. E’ una situazione voluta da questo come dai precedenti governi. Mentre vengono ridotti i diritti, lo stato sociale, i salari si producono strumenti di disciplina e controllo.

A questo servono le leggi razziali del "pacchetto sicurezza" che rendono la vita impossibile per i migranti e a questo servono le tante ordinanze dei sindaci sceriffi delle nostre città che ignorando completamente i bisogni sociali creano il capro espiatorio nei marginali e nei poveri.

E’ la politica di poteri che hanno paura, di istituzioni delegittimate da una crisi irreversibile della rappresentanza e che con la paura e il controllo cercano di governare una crisi economica dalle conseguenze sociali devastanti nella quale riprodurre e accentuare lo sfruttamento sempre più selvaggio del lavoro, il saccheggio dei territori, l’espropriazione dei beni comuni.

LA RISPOSTA CHE COME MOVIMENTI DIAMO A QUESTA SITUAZIONE PARLA DI LIBERTA’ E DI DIRITTI, DI SOLIDARIETA’ E DI UGUAGLIANZA. PARLA DELLA RICCHEZZA DELLE RELAZIONI SOCIALI CHE VIVONO NELLE PRATICHE DI AUTORGANIZZAZIONE, DI AUTOGESTIONE E DI CONFLITTO.

Siamo impegnati a sviluppare percorsi di lotta aperti e partecipati, che mettono al centro i bisogni per rovesciare la precarietà della vita che ci viene imposta. La sicurezza che vogliamo conquistare è quella del e sul lavoro, quella del reddito, della casa, della formazione, di cicli produttivi puliti contro le nocività, della libertà di circolazione per sfuggire a guerre e miseria.

Movimenti e realtà di base contrappongono democrazia diretta e partecipazione ad un sistema politico utile solo a garantire privilegi.

E’ per questo che fanno paura. E’ per questo che contro le lotte si intensifica l’uso dei manganelli, del codice penale, delle operazioni di polizia, delle forme di controllo sociale.

PER TUTTO QUESTO SAREMO IN PIAZZA. PER L’IMMEDIATA LIBERAZIONE DEI COMPAGN* IN ARRESTO.

PER DENUNCIARE UN CLIMA PERSECUTORIO CHE QUESTA REGIONE NON VUOLE E NON TOLLERA.

PER RICORDARE IL 40° DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA E LE TANTE VITTIME DELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE.

SAREMO IN PIAZZA PER COMINCIARE A COSTRUIRE RELAZIONI E RETI CHE DIFENDANO E CONQUISTINO, TRA I TANTI DIRITTI E LIBERTA’, UNA LIBERTA’ IMPRESCINDIBILE OGGI PIU’ CHE MAI: LA LIBERTA’ DI MOVIMENTO.

TUTT* IN PIAZZA


sabato 12 dicembre alle 15.30 piazza San Marco a Firenze

Libertà di movimento

Liber* tutt*

ASA Lucca-

Centro di Documentazione di Pistoia
Comitato Antifascista San Lorenzo -Pistoia-
Comitato Pistoiese per la Palestina
Comunita’ in resistenza/CSA Intifada – Empoli-
CSA nEXt Emerson Firenze-

CUB Pistoia
Dada Viruz Project -Viareggio-

Movimento Antagonista Livornese

Movimento di Lotta per la Casa – Firenze-

Precari Autorganizzati -Pisa-

Progetto Prendo Casa -Pisa-

Spazio Liberato Ex-Breda – Pistoia-

Spazio Antagonista Newroz -Pisa-

 
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L’ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA – LIBERTA’ PER GLI ARRESTATI

12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2009

A 40 anni dalla strage impunita di Piazza Fontana, che segnò l´inizio
della strategia della tensione e l´uso dei teoremi giudiziari e dei
gruppi neofascisti come manovalanza reazionaria, saremo in piazza a
manifestare perché oggi è necessario ribadire che l´antifascismo è una
pratica quotidiana di aggregazione, impegno e socialità, antidoto ad un
clima generale fatto di "pacchetti sicurezza" e campagne di odio
alimentate ormai da anni da un ceto politico screditato che attraverso
la criminalizzazione di gruppi etnici, settori sociali ed esperienze
politiche di base, cerca consensi e legittimità.
In un paese in profonda crisi politica, economica e culturale, sono
infatti la repressione, l´intolleranza e l´odio per un presunto diverso
che stanno prevalendo. Si scaricano così tensioni sociali sulle
categorie più deboli come gli immigrati e si reprime ogni forma di
resistenza sul territorio. Un paese dove si muore pestati nelle celle,
dove le carceri scoppiano, dove vige la caccia al rom, dove un gruppo
di squadristi con a capo il padrone fa irruzione in una fabbrica
occupata dai lavoratori senza stipendio da mesi – come all´Eutelia di
Roma – e dove continuano a morire tre lavoratori al giorno. Un paese
dove 5 studenti sono arrestati per rapina per non avere pagato 500
fotocopie. Un paese dove gli immigrati sono soggetti a leggi speciali,
con carceri speciali, extragiudiziali come CPT e CIE, continuamente
vessati nei loro diritti ed affetti, forza lavoro da sfruttare
attraverso il ricatto. Un paese dove immigrati, omosessuali e trans
sono vittime continuamente di aggressioni fasciste. Dove il ruolo della
donna è relegato tra la "velina" e la brava casalinga.
Non può stupire quindi che si legalizzino le ronde dei "cittadini" e
che i nuovi gruppi fascisti siano protetti e finanziati in tutta
Italia, usati nel tentativo di intercettare consenso e disagio tra i
giovani e nei quartieri popolari.
Questo sta accadendo anche in Toscana: 7 persone arrestate tra Pistoia
e Livorno per i danneggiamenti della sede di Casapound Pistoia, 1
ragazzo arrestato per aver messo un petardo a Firenze ed 11
antifascisti accusati di tentata rissa perquisiti con cani
antiesplosivo e costretti al prelievo del DNA semplicemente per aver
risposto ad una chiamata d´aiuto di una ragazza minacciata da un gruppo
di neofascisti. Appare chiara la strumentalizzazione di queste
operazioni di Procure e polizie toscane, in cui si continua a costruire
teoremi, usando categorie come quella del terrorismo per isolare e
indicare al pubblico disprezzo compagni antifascisti e militanti
politici, per ridurre al silenzio tutto un movimento forte e radicato,
garantendo invece legittimità, soldi e agibilità a gruppuscoli
fascisti. Una regione in cui 90 militari dell´Arma fanno irruzione
nelle case occupate dal Movimento di Lotta per la Casa dove vivono
rifugiati politici ed immigrati, spaccando tutto e denunciando gli
abitanti con il solo scopo intimidatorio, mentre in galera vengono
lasciati morire ragazzi come Yassin, 17 anni, suicida a Firenze nel
carcere minorile. Dove altri ragazzi 17enni sono invece colpiti da
denunce, avvisi orali, intimidazioni per frenare l´impegno e l´attività
politica.
Una regione dove però esiste ancora un tessuto sociale e popolare
antifascista ed antirazzista, che rifiuta i fascisti, che rifiuta i
CIE, che parla di unità oltre i colori della pelle, dove le
mobilitazioni per la libertà degli antifascisti arrestati sono
partecipate e diffuse.
Il 12 dicembre la Toscana antifascista ed antirazzista sarà in piazza
perché di fronte a tutto questo non si può più stare in silenzio!
Saremo in piazza contro arresti, perquisizioni, inchieste e teoremi,
per la libertà delle persone arrestate, per dire che continueremo le
nostre lotte sul territorio, nelle scuole e nei posti di lavoro e
contro la costruzione di un CIE in Toscana; saremo in piazza perché per
noi sicurezza significa un posto di lavoro sicuro, una casa per tutti,
una scuola pubblica, per rafforzare reti e relazioni sociali capaci di
rispondere alla gravità di quanto sta accadendo.

12 DICEMBRE 2009 MANIFESTAZIONE REGIONALE ORE 15.30 Piazza San Marco – Firenze

Assemblea delle scuole in Lotta
Voci dalla Macchia
Assemblea Popolare Antifascista di Rignano
Centro Popolare Autogestito fi-sud
Cantiere Sociale Camillo Cienfuegos
Collettivo Politico di Scienze Politiche
Unione degli Studenti – Firenze
Assemblea permanente Campi Bisenzio Antifascista
Comitato cassintegrati GKN
Movimento di Lotta per la Casa
Cirocolo 26 luglio Italia-Cuba
Rete Antifascista Pistoiese
Rete dei Comunisti – Pisa
Circolo Agora’ – Pisa
Comitato per lo smantellamento di Camp Darby
Circolo Italia-Cuba Cienfuegos – Pisa
Centro Politico 1921 – Livorno
Movimento Antagonista Livornese
Coordinamento Studentesco Livornese
Collettivo Anarchico Libertario Livornese
Coordinamento Antifascista Antirazzista Toscano
CAAT Valdera
SLAI Cobas
Cobas ATAF
Cobas del Comune di Firenze
Rifondazione Comunista – Firenze
Rifondazione Cominista – Livorno
Comunità di Base delle Piagge – Firenze
Circolo Gramsci Campi Bisenzio
Circolo Aziendale Ferrovieri del PRC "Spartaco Lavagnini" – Firenze
ANPI Campi Bisenzio
PerUnAltraCittà
Partito dei CARC
Partito Comunista dei Lavoratori – Toscana
PCL Firenze
PCL Empoli
Associazione Sinistra Unita e Plurale – Firenze
Nuova Unità – Rivista Comunista

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