Niente gratuito patrocinio ai richiedenti asilo. Come in Italia l’Ordine degli Avvocati viola la Costituzione.

"C’è la guerra nella zona dalla quale proviene? Si sposti in un’altra zona". L’inaudita risposta, data dal consiglio dell’Ordine degli avvocati di Trieste a un’immigrata richiedente asilo, non è un’eccezione. Ma un orientamento: a Trieste gli avvocati rifiutano il gratuito patrocinio ai migranti. Sulla base di queste – e altre, ben più grottesche – motivazioni. Esempio: un altro straniero, condotto all’Ordine dal suo legale, è incorso in un singolare qui pro quo semantico. Era lì perchè apolide, e l’Ordine ha confuso ‘apolidia’ con ‘bulimia’. "Ci dispiace, qui non trattiamo la bulimia".
 
Perchè accade questo? Perchè l’istituto del gratuito patrocinio, ovvero la tutela legale gratuita a chiunque sia sprovvisto di mezzi economici per pagarsela, non è redditizio. In pratica, lo Stato liquida oltre un anno dopo l’onorario dei legali. Quindi, in alcuni Consigli dell’Ordine, le istanze vengono rigettate sistematicamente. Senza una valida motivazione.
 
Violando l’articolo 24 della Costituzione che sancisce la garanzia di accesso alla giustizia anche ai non abbienti, garanzia che costituisce un diritto inviolabile, riconosciuto all’uomo in quanto tale a prescindere dal fatto che si tratti di una persona straniera o italiana e che sia in condizioni regolari o irregolari di soggiorno in Italia.
Per il riconoscimento dello status di rifugiato, il migrante deve rivolgersi a un’apposita commissione territoriale. Se gli elementi a sostegno della sua richiesta non vengono ritenuti sufficienti, la domanda non viene accolta.
 
Il richiedente ha la possibilità di ricorrere alla magistratura ordinaria tramite, appunto, il sostegno legale di un avvocato dello Stato. Gratuito, perchè non saprebbe come pagarselo altrimenti.
Ebbene, dal punto di visto del diritto, il Consiglio dell’Ordine di Trieste (ma secondo alcune segnalazioni ricevute da PeaceReporter, questo accade in altre città e in intere regioni) viola la Costituzione laddove lo stesso Consiglio "si attribuisce il potere di valutare pregiudizialmente la fondatezza dell’istanza di asilo…
 
I Consigli possono elaborare al riguardo delle linee guida ad uso esclusivamente interno, ma non possono invadere la sfera tecnica di decisione sulla richiesta di asilo, affidata esclusivamente, secondo la legge vigente, alla commissione territoriale", secondo quanto spiegato da Fulvio Vassallo Paleologo, docente di Diritto privato e Diritto di asilo e statuto costituzionale dello straniero presso la Facoltà di giurisprudenza di Palermo, nonchè avvocato dell’Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione).
Ove accolto, la somma finale liquidata dallo Stato è il più delle volte irrisoria.
 
Un esempio: il ricorso comporta il lavoro di due avvocati, uno nella città del ricorrente e l’altro nella città sede del tribunale, con viaggi da una località all’altra; se la liquidazione totale per i due avvocati è di 250 euro finisce che gli avvocati non possano rendersi disponibili per nuove cause a spese dello Stato
Dell’Asgi fa parte anche Livio Cancelliere, avvocato che da anni segue le problematiche relative ai richiedenti asilo. Cancelliere lavora anche per il Ciac (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione internazionale), un’associazione molto attiva con sede a Parma.
 
"Io ho trattato personalmente casi anche molto attendibili – spiega Cancelliere – di richiedenti. Dopo aver vagliato i requisiti reddituali e altre certificazioni, l’Ordine entra nella sostanza. La sostanza è costituita anche da prove e casi molto gravi, come per esempio foto di mutilazioni genitali, se vogliamo fare un esempio. Ciononostante, le valutazioni del Consiglio ritenevano la storia ‘non attendibile’.
 
Se la ragazza in questione – è stato detto – è perseguitata in quella zona di quel Paese si può trasferire nella zona opposta".
Questo è il parere di un avvocato dell’Ordine di Trieste?
"Esattamente. Questo è quanto risulta scritto in una delibera dell’Ordine. Glielo dico perchè mi occupo da anni di rifugiati. C’è un’assoluta ignoranza in materia. Quando arriva uno straniero, sanno poco o nulla.
 
Per esempio, recentemente mi è capitato un caso di apolidia. Tutti erano convinti che si trattasse di bulimia. Quando hanno sentito questa parola, mi hanno detto: ‘Scusi avvocato, per favore, ci spieghi un po’ l’apolidia che cos’è".
Lei sta scherzando.
"No, no. E’ proprio così. Una volta mi è stata rifiutata la richiesta perchè presentata come ricorso e non come atto di citazione. Non conoscendo la questione, se ne lavano le mani con il ‘vizio procedurale’. E’ ridicolo.
 
A Trieste, da un certo punto in poi tutte le mie richieste sono state respinte. Prima, per esempio quando si parlava di afgani, e magari le richieste avrebbero potuto anche essere giudicate non attendibilissime, il gratuito patrocinio venive sempre concesso. Ora, anche le prove più schiaccianti vengono giudicate infondate.
Perchè?
Se il ricorrente non ha possibilità economica, è difficile che l’avvocato lavori gratis. Le liquidazioni da parte dello Stato arrivano anche dopo due anni.
 
Io ho un processo a La Spezia che risale al 2007. Da allora non sono ancora stato pagato.
Esiste una motivazione ‘politica’ dietro questa prassi?
Mi piacerebbe risponderle di sì. Ma per esempio a Milano e a Torino questo non avviene. Se ci fosse un’indicazione proveniente da Roma, allora i gratuiti patrocini dovrebbero venire negati ovunque.
 
Il sindaco di Bari, lamentandosi dell’accattonaggio di alcuni migranti, spiegava che ‘lo fanno per pagarsi gli avvocati’, e criticava gli avvocati che compiono vere e proprie estorsioni o truffe ai loro danni.
Non si tratta sempre di truffa o estorsione. Cosa eclatante, per fare un altro esempio, è il lavoro degli avvocati nel caso dei problemi legati all’espulsione dell’irregolare. Un mio collega a Bologna si lamentava del fatto che il giudice, per la trasferta e il lavoro fatto, gli avesse liquidato 150 euro, che è ovviamente poco.
 
E’ vero che alcuni avvocati si comportano in modo scorretto, chiedendo soldi al cliente e ricevendo anche il gratuito patrocinio. Quindi prendono il doppio. Tra l’altro, in questa Finanziaria sono stati anche ridotti gli stanziamenti per il gratuito patrocinio. Al Ciac consegnamo dei moduli gratis per i flussi, le regolarizzazioni, le sanatorie. Gli stranieri ci dicono allibiti: ma è gratis? perchè quell’avvocato – che qui conoscono tutti – ci ha chiesto mille euro.
 
Alcune Questure sono – diciamo così, per usare un brutto termine – colluse con gli avvocati. Gli avvocati promettono un buon esito della procedura facendosi pagare tantissimo. I clienti vanno tutti da loro e ottengono facilmente un permesso di soggiorno.
 
Tratto da Peacereporter.net
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