12 e 13 dicembre 2009: democrazia ferita. E non certo per colpa di Tartaglia.

Il 13 dicembre sarà ricordato come il giorno in cui un uomo mandò in ospedale il nostro Napoleone. Ma tra il 12 ed 13 dicembre in Italia è successo molto altro.

Possiamo dire che sono stati giorni molto tristi per la compagine governativa: ovunque siano andati hanno trovato gente comune, centri sociali, lavoratori e lavoratrici che contestavano. Non solo Berlusconi, ma tutti gli esponenti di una destra restauratrice e autoritaria.

Il 12 dicembre la celere ha pensato bene di tenere fuori (ci ha solo provato, fallendo) dalla piazza migliaia di persone che denunciavano le responsabilità della classe politica, dei servizi segreti e di tutte quelle autorità che sulla strage fascista di piazza fontana hanno taciuto e continuano a tacere.

Per chi chiedeva giustizia la risposta è stata il manganello (vedi Video 234).

Il 13 dicembre, giorno ormai noto per il caso Tarty, invece, alla gente comune che contestava i sorrisoni smaglianti del Berlusca, la risposta è venuta direttamente dalla gente del PDL che ha pensato bene di aggredire e picchiare chiunque attaccasse Silvietto (vedi video 1234).

Evidentemente il Governo è in imbarazzo, motivo per cui sta provando ad intimidire ogni forma di opposizione di piazza o addirittura virtuale. 

A questo punto ci dovremmo chiedere cos’è la violenza e chi sono i violenti. Questa risposta in fin dei conti, a pensarci bene, già la conosciamo. Basta gurdarsi attorno

PS: La strage di Piazza Fontana è una strage di stato pagata dai padroni e firmata dai neofascisti. In TV l’ha detto qualcuno? Si Al-jazeera…..

C.Muraglione

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