Il fallito attentato al volo Amsterdam-Detroit da parte di un giovane nigeriano ha fatto emergere molte falle nella sicurezza statunitense. Le minacce fatte da un somalo contro il disegnatore danese Kurt Westergaard mettono in una posizione simile il Kenya e la Danimarca. E allargano ulteriormente il campo di battaglia del terrorismo internazionale.
Il 1 gennaio Mohammed Muhideen Gelle ha cercato di accoltellare il cartoonist autore di una delle vignette su Maometto che nel 2005 scatenarono la rabbia del mondo musulmano. Anche se le milizie somale di Al Shabaab non hanno rivendicato il gesto, secondo i servizi segreti danesi Gelle aveva dei legami abbastanza stretti con le milizie somale e con alcuni leader di Al Qaeda in Africa. Al Shabaab ha anche definito Gelle “un eroe per tutti i musulmani”.
È il segnale che Al Shabaab vuole allargare il suo raggio d’azione, si chiede Time?
Sicuramente l’attacco contro Westergaard è stato possibile grazie a una serie di errori commessi dalla sicurezza kenyana, che ha lasciato passare il somalo come già aveva fatto lasciando entrare un religioso radicale presente nella lista nera dei possibili terroristi.
Nairobi si è difesa dicendo che l’imam è arrivato in Kenya attraverso un posto di frontiera sprovvisto di computer, senza precisare che la maggiorparte dei varchi con Somalia, Tanzania e Uganda sono non solo senza computer, ma anche senza nessun personale di controllo.
D’altra parte, il radicamento dei terroristi in Africa è testimoniata dall’intensa attività nel nord del continente, e particolarmente in Mali, di Al Qaeda nel Maghreb islamico.
Tanto che un’unità speciale dell’esercito statunitense ha avviato l’addestramento delle truppe maliane per operazioni antiterrorismo. Ma, secondo il Christian Science Monitor, non tutta la popolazione è entusiasta dell’arrivo dei militari americani nel paese.
Tratto da Internazionale.it
Nella foto: Un gruppo di Al Shabaab a Mogadiscio, il 1 gennaio 2010 (Feisal Omar, Reuters/Contrasto)