Livorno, 1000 in piazza con i familiari delle vittime dello Stato.

Bellamanifestazione nel centro di Livorno isolato e blindato, senza alcun motivo,dalla questura di Livorno.Per una mattina Livorno è diventata il simbolo ditutti gli omicidi di Stato dell’ultimo decennio e luogo di ritrovo per moltefamiglie i cui parenti sono stati uccisi da istituzioni e uomini in divisa. 

Si sono ritrovate infatto a Livorno le famiglie di Carlo Giuliani, Manuel Eliantonio , Niki Gatti, Riccardo Rasman, Giulio Comuzzi, Stefano Frapporti, Renato Biagetti e Lorenzo Iannucci (Iaio).

Fin dalle 10 di questa mattina hanno iniziato adaffluire  in piazza della Repubblica i manifestanti provenienti da moltezone d’Italia: anarchici, militanti di collettivi o associazioni che lavoranosul tema del carcere, comitati di sostegno alle famiglie dei ragazzi uccisi,studenti, centri sociali, una delegazione livornese di Rifondazione Comunista esemplici cittadini livornesi. Sono venuti da molte parti d’Italia, dal trentino(Rovereto), da Milano, da Roma, da Torino, da Pisa, da Firenze, da Viareggio,da Massa con auto, treno o pullman. Era presente anche uno striscione del Comitato dei familiari degliarrestati dell’11 ottobre a Pistoia verso cui mercoledìprossimo, 20 gennaio, inizierà il processo.

Insomma, una degna cornice per una manifestazioneorganizzata in primis da Maria Ciuffi, la madre di Marcello Lonzi, inmodo spontaneo, partendo da semplici telefonate per contattare tutte lefamiglie che avessero subito un "omicidio di Stato".

Prima di partire, un giornalista di Liberazione,Checchino Antonini, ha letto una lettera di Rita Cucchi, la madre di Stefano Cucchi, per Maria Ciuffi.

Il corteo è partito verso le 12 ed in un climasurreale, militarizzato e isolato dal resto della città ha attraversato viaGrande, piazza Grande, piazza del Padiglione, via San Giovanni fino a pizza delMunicipio dove i familiari hanno fatto gli interventi finali.

Tratto da www.senzasoste.it

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