Croci celtiche e fascisti nel giorno della memoria. La colpa? Del revisionismo politico e di una sinistra che non esiste più.

Riceviamo e pubblichiamo:
"la nostra causa è veramente giusta nell’interesse di tutti"
Giuseppe Di Vittorio
 
La giornata della memoria è stata accolta in molte città italiane da croci celtiche e scritte inneggianti al fascismo e al nazismo. E’ accaduto davanti a sedi sindacali (in Puglia e in Sicilia) , imbrattate le sedi di associazioni di partigiani, lapidi e monumenti antifascisti oltraggiati da svastiche e vernice nera.Troppi episodi per non avere la stessa regia occulata, una regia dichiaratamente fascista che trova proseliti e ascolto in ambienti fino a poco tempo fa impensabili.
 
Alcuni sacerdoti lefevriani recentemente riammessi dal Papa non fanno mistero delle loro simpatie naziste e diffondono dichiarazioni per le quali l’Olocausto sarebbe stato gonfiato dai comunisti, esponenti della lega e del partito della libertà sottoscrivono petizioni per la difesa dei simboli comuni tra i quali si ritrova appunto la celtica, destinano aiuti e finanziamenti alle attività di gruppi di estrema destra per consentire loro iniziative, concerti e manifestazione di propaganda.
 
Non basta la condanna o la presa di posizione formale:il fascismo, la xenofobia e il razzismo appartengono a pratiche e teorie da combattere ogni giorno. Non c’è niente da rivalutare del fascismo storico come non esiste giustificazione alcuna per dare patenti di democrazia a gruppi che dell’odio e della xenofobia fanno l’elemento caratterizzante la propria politica.
 
L’odio contro gli immigrati alimentato dai fascisti nella valdera partorisce il suo primo risultato: i manifesti fascisti nel giorno della Giornata della memoria.Per questo invitiamo le forze democratiche e antifasciste, le comunità migranti e gli studenti e tornare a mobilitarsi contro i fascisti vecchi e nuovi
 
Confederazione Cobas Valdera
per i Cobas
Salvatore Bonavoglia
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