Pubblichiamo di seguito il comunicato diffuso dal Coordinamento degli studenti medi pisani in merito alla manifestazione che si è svolta sabato.
Ieri circa trecento studenti medi di tutte le scuole di Pisa sono scesi in piazza per contestare la riforma Gelmini che entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico.
La prima azione simbolica di protesta è stata effettuata presso il provveditorato, già occupato il giorno prima per alcune ore da insegnanti precari, genitori, studenti medi e universitari in lotta contro la Gelmini.
Proprio ieri infatti vi si sarebbe dovuta svolgere una conferenza dei dirigenti scolastici per decidere come applicare la riforma: infatti il provveditorato si sta organizzando per applicare questa riforma ancora prima che sia effettivamente legge.
Volevamo entrare in massa alla conferenza per chiedere al provveditore e ai presidi di rifiutarsi di applicare una legge che distruggerà la nostra scuola e il nostro futuro.
Nonostante un cordone delle forze dell’ordine avesse bloccato l’ingresso dell’edificio, il corteo è riuscito ad entrare e ad occupare gli uffici del provveditorato per circa un’ ora, innalzando cori di protesta e facendo valere il diritto degli studenti a partecipare alle decisioni sul futuro della scuola.
Attraversato il Lungarno, abbiamo deciso di dirigerci verso la sede dell’unione industriale (Confindustria) per attaccare uno dei maggiori responsabili della distruzione della nostra scuola.
Infatti Confindustria spinge il governo all’approvazione di riforme mirate all’aziendalizzazione delle scuole pubbliche, attraverso la costituzione dei consigli di amministrazione e la soppressione degli organismi collegiali, dove i privati potranno influire in modo decisivo sulla gestione delle scuole/aziende e sulle decisioni riguardanti i percorsi didattici. Il risultato di questa riforma voluta dai padroni sarà una scuola di “robot”, acritici e obbedienti “creati” per adattarsi alla precarietà del lavoro. Sotto la sede di Confindustria i manifestanti hanno affisso uno striscione di protesta con un chiaro messaggio: “FUORI CONFINDUSTRIA DALLE NOSTRE SCUOLE”.
Il corteo ha proseguito poi per i lungarni pisani ed è terminato alla Prefettura. L’evento è durato tutta la mattina ed ha coinvolto studenti di licei, tecnici e professionali.
Il disgusto generale di questa riforma non si ferma solo a Pisa, ma anche in molte altre città gli studenti hanno manifestato per le strade creando disagio.
Solo con queste contestazioni organizzate si potrà riuscire a contrastare questo Governo che non ci ascolta!
La prima azione simbolica di protesta è stata effettuata presso il provveditorato, già occupato il giorno prima per alcune ore da insegnanti precari, genitori, studenti medi e universitari in lotta contro la Gelmini.
Proprio ieri infatti vi si sarebbe dovuta svolgere una conferenza dei dirigenti scolastici per decidere come applicare la riforma: infatti il provveditorato si sta organizzando per applicare questa riforma ancora prima che sia effettivamente legge.
Volevamo entrare in massa alla conferenza per chiedere al provveditore e ai presidi di rifiutarsi di applicare una legge che distruggerà la nostra scuola e il nostro futuro.
Nonostante un cordone delle forze dell’ordine avesse bloccato l’ingresso dell’edificio, il corteo è riuscito ad entrare e ad occupare gli uffici del provveditorato per circa un’ ora, innalzando cori di protesta e facendo valere il diritto degli studenti a partecipare alle decisioni sul futuro della scuola.
Attraversato il Lungarno, abbiamo deciso di dirigerci verso la sede dell’unione industriale (Confindustria) per attaccare uno dei maggiori responsabili della distruzione della nostra scuola.
Infatti Confindustria spinge il governo all’approvazione di riforme mirate all’aziendalizzazione delle scuole pubbliche, attraverso la costituzione dei consigli di amministrazione e la soppressione degli organismi collegiali, dove i privati potranno influire in modo decisivo sulla gestione delle scuole/aziende e sulle decisioni riguardanti i percorsi didattici. Il risultato di questa riforma voluta dai padroni sarà una scuola di “robot”, acritici e obbedienti “creati” per adattarsi alla precarietà del lavoro. Sotto la sede di Confindustria i manifestanti hanno affisso uno striscione di protesta con un chiaro messaggio: “FUORI CONFINDUSTRIA DALLE NOSTRE SCUOLE”.
Il corteo ha proseguito poi per i lungarni pisani ed è terminato alla Prefettura. L’evento è durato tutta la mattina ed ha coinvolto studenti di licei, tecnici e professionali.
Il disgusto generale di questa riforma non si ferma solo a Pisa, ma anche in molte altre città gli studenti hanno manifestato per le strade creando disagio.
Solo con queste contestazioni organizzate si potrà riuscire a contrastare questo Governo che non ci ascolta!
QUESTO E’ SOLO L’INIZIO DELLA LOTTA
Coord. Studenti Medi Pisa
Foto tratta da http://newroz.noblogs.org/
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