Ieri si è svolto il tavolo di confronto tra precari della didattica e della ricerca e l’ Università di Pisa. Di seguito il comunicato inviatoci dai precari:
TAVOLO
DI CONFRONTO TRA RICERCATORI PRECARI E UNIVERSITA’ DI PISA:
DALL’AMMINISTRAZIONE IMPEGNO INSUFFICIENTE SUI PREPENSIONAMENTI
Lunedì 22 febbraio è tornato a
riunirsi, dopo circa un anno, il Tavolo di confronto tra l’Università di Pisa e l’assemblea dei
ricercatori precari. Presenti al Tavolo il prorettore al personale Lucacchini,
il prorettore alla didattica De Francesco e una delegazione di tre membri
dell’assemblea dei ricercatori precari.
Primo argomento all’ordine del
giorno il percorso di prepensionamento incentivato varato dal Senato Accademico dello scorso 9
febbraio e destinato al reclutamento di nuovi ricercatori. Purtroppo
l’Amministrazione – al di là delle dichiarazioni d’intenti – non sta
dimostrando una reale volontà di sostenere con convinzione la decisione del
principale organo politico dell’ateneo, che consentirebbe di avviare il
ricambio di un corpo docente in rapido invecchiamento. Secondo i prorettori la
delibera del 9 febbraio non necessiterebbe di alcuna integrazione, quindi sussisterebbero
già le condizioni perché il Direttore Amministrativo invii ai docenti e ai
ricercatori “prepensionabili” la lettera che dovrebbe formalizzare nei dettagli
la proposta. Purtroppo però – fatto molto grave, visto che la “finestra” si
dovrebbe chiudere il 15 marzo – la lettera non è ancora stata inviata. Allo stato attuale, poi, non esiste alcuna
garanzia che tutti gli eventuali fondi liberati dai pensionamenti vengano
destinati all’assunzione dei nuovi ricercatori. Il prof. Lucacchini si è
limitato ad assicurare che le risorse verranno destinate al reclutamento se si
scenderà sotto il 90% del rapporto spese per il personale/FFO. Non è chiaro
cosa succederà se Pisa sarà costretta dai provvedimenti del governo a superare
quella quota, come sembra emergere dalle ultime cattive notizie provenienti dal
Senato (ddl “milleproroghe”). La scelta dell’esecutivo di non concedere la
proroga dello “scorporo” delle spese sanitarie farà infatti probabilmente
ripiombare Pisa sopra il 90%, nonostante i pesanti tagli e i sacrifici imposti
a personale e strutture, ma nemmeno questa ennesima vessazione sembra indurre
chi governa il nostro ateneo a reagire per tentare di invertire la tendenza. In
una situazione così grave occorrerebbe impiegare davvero ogni energia per raggiungere
l’obiettivo di ricavare le risorse necessarie a consentire l’assunzione degli
89 “stabilizzandi” tecnici-amministrativi che hanno firmato la conciliazione
con l’Amministrazione e il conseguente bando di 68 ricercatori. Per esempio,
cominciando con l’allargare la proposta di prepensionamento incentivato ai 110
docenti e ricercatori che andranno in pensione nel 2010.
Il costante richiamo alle
ristrettezze di bilancio sembra celare invece il rifiuto di agire in maniera
incisiva per contrastare l’invecchiamento e promuovere il ricambio del corpo
docente. Solo nel 2007 la nostra università vantava 1864 tra docenti e
ricercatori; nel 2013 ne avrà 1452, con una riduzione di più del 20%. Secondo
l’Amministrazione, a causa delle difficoltà finanziarie nel 2010 – a fronte, lo
si ripete, di ben 110 pensionamenti – saranno assicurati solo 17 concorsi. Se
non si contrasta con decisione il drammatico ridimensionamento del personale
docente e ricercatore come sarà possibile mantenere quella ricerca d’eccellenza
che ha finora contraddistinto a livello internazionale il nostro ateneo? Come
si garantirà una didattica di qualità agli studenti (e alle loro famiglie)? Queste
domande restano purtroppo insolute dopo l’incontro.
Nel Tavolo non si è parlato
solo di reclutamento. Si sono registrate importanti aperture da parte dei
prorettori sulle questioni delle docenze a contratto e delle delle forme
contrattuali del precariato universitario. E’ stato per la prima volta attivato
un percorso di confronto volto a verificare la fattibilità per le attività di
ricerca post-dottorato di contratti di lavoro dipendente a tempo determinato,
al fine di ridurre l’attuale “giungla” contrattuale e disincentivare altri
rapporti di lavoro meno tutelati sul piano dei diritti dei lavoratori come i contratti
di collaborazione.
Il Tavolo di confronto tornerà a
riunirsi il prossimo 31 marzo.
Assemblea dei ricercatori precari – Università di Pisa