Riportiamo il comunicato dei Cobas in difesa dell’esperienza Rebeldìa:
In questi anni Rebeldia non è stato solo un
centro sociale di aggregazione per i giovani ma molto di più. Decine di
associazioni di volontariato, onlus, realtà sociali, centinaia di iniziative che
vanno dalla presentazione di libri ai concerti, dalle scuole per migranti alle
attività sportive senza menzionare le campagna sociali, sindacali che hanno
attraversato Rebeldia , non ultime le iniziative dei migranti e degli
anti razzisti.
centro sociale di aggregazione per i giovani ma molto di più. Decine di
associazioni di volontariato, onlus, realtà sociali, centinaia di iniziative che
vanno dalla presentazione di libri ai concerti, dalle scuole per migranti alle
attività sportive senza menzionare le campagna sociali, sindacali che hanno
attraversato Rebeldia , non ultime le iniziative dei migranti e degli
anti razzisti.
In questo anno le Amministrazioni del
Comune e della Provincia, l’università (che sta retringendo gli spazi di
libera discussione all’interno del nostro Ateneo), non hanno cercato
una soluzione alternativa alla sede di via Battisti lasciando alla Cpt
il compito di trovare appigli di ogni genere .
Comune e della Provincia, l’università (che sta retringendo gli spazi di
libera discussione all’interno del nostro Ateneo), non hanno cercato
una soluzione alternativa alla sede di via Battisti lasciando alla Cpt
il compito di trovare appigli di ogni genere .
Ma la Cpt, come la Pisamo, non sono soggetti
privati e sono proprio gli Enti pubblici che ne detengono le azioni a dovere
intervenire.
privati e sono proprio gli Enti pubblici che ne detengono le azioni a dovere
intervenire.
Noi crediamo sia possibile trovare una
soluzione alternativa, uno spazio che permetta a tutte le attività di continuare
ad operare con le numerose iniziative che hanno animato la nostra
città
Crediamo che Rebeldia sia un valore aggiunto
per la democrazia e la partecipazione sociale e civile nella nostra città, non
vogliamo che un problema sociale sia trasformato in ordine pubblico come sovente
ormai accade a Pisa e dintorni.
per la democrazia e la partecipazione sociale e civile nella nostra città, non
vogliamo che un problema sociale sia trasformato in ordine pubblico come sovente
ormai accade a Pisa e dintorni.
Siano Filippeschi, Pasquali e Pieroni i
garanti di una nuova trattativa per arrivare alla soluzione: un nuovo spazio per
le associazioni del cartello rebeldia.
garanti di una nuova trattativa per arrivare alla soluzione: un nuovo spazio per
le associazioni del cartello rebeldia.
I tempi per una soluzione ci sono, ci
auguriamo non venga meno la volontà politica a partire dal legittimo
riconoscimento del valore sociale di tutte le inizative intraprese in questi
anni, iniziative che non possono vivere senza una sede idonea e in luoghi
accessibili.