comunque avuto nel contesto italiano la capacità di tenere sotto controllo gli
aborti, ha permesso alle donne di decidere autonomamente sul proprio corpo, ha
fatto registrare una forte diminuzione degli
aborti clandestini.
In questo periodo, molte personalità hanno preso di mira la
legge 194, e come al solito nel belpaese la speculazione politica della fase
pre-elettorale a riguardo sta facendo il resto. Giuliano Ferrara ha inventato
la sua lista in difesa del feto, la destra chiede un cambiamento strutturale
della legge (non dice però come), i nuovi democristiani chiedono cambiamenti
minimi (Veltroni pur parlando tanto non è stato capace di spiegare se
preferisce la linea Binetti o la linea Turco), il tutto condito da questure
negli ospedali, casi come quelli dalla ragazza cinese ricoverata in gravi
condizioni all’Ospedale di Careggi in seguito ad un aborto clandestino, o alle
paternali parole degli apparati clericali che hanno riscoperto con Papa Ratzinger
tutta la loro invadenza negli affari sociali italiani. Mentre in Spagna non
sono però riusciti nell’intento di fermare alcuni processi riformatori in
Italia si. Dati alla mano però si evince una cosa : Nel 1980 ogni 1.000 donne
tra i 15 ed i 45 anni, 15,3 abortivano volontariamente. Nel 2003 si è arrivati
al 9,1. Questo vuol dire che più o meno questa legge sta dando i suoi frutti.
Se gli obiettivi erano la diminuzione degli aborti clandestini, la difesa e la
cura della donna, la conoscenza della questione prima di affrontarla, allora
questa legge va bene così come è. Andrebbe detto a tutti gli addetti ai lavori
che ancora nel 2008 si affannano ad affermare il proprio diritto alla obiezione
di coscienza. I presidi ospedalieri e le Asl sono piene di operatori (medici,
infermieri etc..) che si rifiutano d’intervenire e di dare la pillola del
giorno dopo.
I responsabili dovrebbero far rispettare la legge, che in
questo caso vuol dire rispettare le donne.
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