La Chiesa vieta incontro sull’aborto e sui diritti civili

massimo srebot

Pisa – Doveva essere
un’iniziativa culturale per parlare di “diritti”, ed i relatori dovevano essere
il parlamentare Grissini, il primario di ginecologia di Pontedera Srebot, Bartolomei, docente di bioetica all’università e Dybon, presidente
di Arcygay Pride.

L’iniziativa era prevista al
Teatro Lux ed era promossa da un insieme di associazioni e dai socialisti ma è
stata spostata all’hotel Duomo. Nella giornata di ieri è arrivata la doccia
fredda. L’iniziativa non si poteva tenere in quei locali per una questione di
“opportunità”. Il direttore dell’associazione, Paolo Pierazzini, di concerto
con il rettore del seminario di Piazza Santa Caterina don Roberto Filippini si
trincerano dietro scuse legate a questioni contrattuali, ed al merito stesso
dell’iniziativa. E’ stata contestata agli organizzatori la volontà di costruire
l’incontro con ospiti “schierati” e secondo la Chiesa questi dovevano
avere “provenienze diverse”.

L’onorevole Grissini grida allo
scandalo denunciando pressioni da Roma. Rimane il fatto che il piccolo
capoluogo di provincia toscano ha subito un altro torto. I benpensanti in
tonaca hanno ben altri debiti con la città come per esempio le numerose case
sfitte che tengono chiuse o l’ICI da pagare, o le ingerenze nelle scelte
strategiche in tema di accoglienza e solidarietà, eppure si permettono di
intervenire arrogantemente su tematiche d’attualità, rinverdendo la cultura
dell’intromissione negli affari “civili”. Un dibattito come quello organizzato
dai socialisti sul tema dei diritti
civili e sull’aborto, avrebbe rappresentato sicuramente un momento di crescita
per la comunità di Pisa ed un momento importante di confronto. La Chiesa locale si allinea
con il Vaticano e decide di partecipare alla campagna elettorale con tutte le
sue forze.

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