Muore Nicola. Arrestati altri due neofascisti. Fini non condanna.

 Le parole di G. Fini piombano sulla morte del giovane Nicola come un macigno. Mentre un ragazzo muore per "l’intolleranza al diverso" dei gruppi di estrema destra, il Presidente della Camera si permette il lusso di porre sullo stesso livello il boicottaggio della fiera del libro di Torino e la vile aggressione di stampo neofascista. Il passato non si scorda mai, e il duce di alleanza nazionale ne è l’espressione più evidente. Si apre una fase di restaurazione che vede nel razzismo e l’intolleranza come apripista ad una più grossa campagna repressiva. Intanto sono stati bloccati dalla Digos di Verona in Lombardia gli ultimi due
presunti componenti del gruppo che ha picchiato a morte Nicola
Tommasoli la notte del primo maggio scorso nel centro di Verona. Si
tratta di Federico Perini, di 20 anni, e di Nicolò Veneri, di 19 anni,
entrambi veronesi. I due saranno accompagnati nelle prossime ore nel
carcere di Montorio, nella città scaligera.

Perini
e Veneri sono stati rintracciati la notte scorsa al loro arrivo
all’aeroporto di Bergamo con un volo low cost proveniente da Londra. I
due erano fuggiti subito dopo l’aggressione con l’auto della madre di
Perini, diretti in Austria. Da qui si sono spostati in Germania e
successivamente con un volo hanno raggiunto Londra. Ma sono stati
costretti a rientrare, con un volo giunto all’aeroporto di Orio al
Serio intorno alle 22.30, dopo aver finito i soldi racimolati prima di
scappare. All’arrivo c’erano ad attenderli gli agenti della Digos di
Verona che indagano sull’episodio ai quali i due si sono costituiti.
Sono quindi stati condotti nel carcere di Montorio Veronese a
disposizione dell’autorita’ giudiziaria.

Perini e Veneri
potrebbero essere ora essere sentiti dal pm che ha coordinato
l’inchiesta sulla tragica vicenda che, dopo cinque giorni di agonia, si
è conclusa con la morte ieri pomeriggio del disegnatore industriale
nell’ospedale di Verona. Le indagini, anche grazie alla visione delle
immagini registrate di alcune telecamere presenti nella zona del
pestaggio, si erano sin dai primi momenti indirizzate verso alcuni
giovani simpatizzanti della destra più estrema. L’aggressione di
Tommasoli, però, non avrebbe avuto motivazioni politiche, ma
semplicemente sarebbe stata legata al fatto che la vittima, assieme a
due amici, aveva risposto negativamente a una richiesta di una
sigaretta da parte dei componenti del gruppetto. Il primo ad essere
stato bloccato dagli investigatori era stato Raffaele Delle Donne, 19
anni, studente, poi ieri la prima svolta delle indagini con il fermo di
Guglielmo Corsi, 19 anni, metalmeccanico, e Andrea Vesentini, 20 anni,
promotore finanziario. All’appello mancavano gli ultimi due che
risultavano fuggiti all’estero, prima in Austria e poi forse in
Inghilterra. Ma anche per loro si è chiuso il cerchio delle indagini
della Digos, al loro rientro alla frontiera in Lombardia.

DIGOS, PERINI E VENERI HANNO CONFESSATO

Hanno
confessato anche Federico Perini e Nicolo’ Veneri, fermati dalla Digos
della questura di Verona per il pestaggio che ha causato la morte di
Nicola Tommasoli. Lo ha detto oggi il responsabile della Digos, Luciano
Iaccarino, affermando che ”hanno reso piena confessione”.
”Finalmente la partita e’ chiusa – ha detto Iaccarino intervenendo ad
‘Unomattina’ su Raiuno – il cerchio che avevamo stretto a loro ormai
era inesorabile, i ragazzi stessi, parliamo di persone appena adulte,
‘ragazzini appena cresciuti’, hanno capito che per loro non c’era
scampo e che il loro girovagare per l’Europa doveva aver termine”.
”Stanotte – ha aggiunto – quando un volo charter e’ atterrato da
Londra all’aeroporto di Bergamo, noi eravamo li’ sotto bordo e li
abbiamo presi e portati in questura a Verona”.

NICOLA: PRELEVATI FEGATO, RENE E PANCREAS

Dopo
il consenso dei genitori e il via libera della procura di Verona sono
stati prelevati nella notte all’ospedale Borgo Trento il fegato, i reni
e il pancreas di Marco Tommasoli. Non sono stati espiantati invece il
cuore e i polmoni, perche’ l’autorita’ giudiziaria potrebbe aver
richiesto ulteriori accertamenti da eseguire nel corso dell’autopsia
per determinare con precisione le cause del decesso del giovane.
Secondo le esigenze della rete trapiantologica del Nord Italian
Transplant il fegato sara’ trapiantato a Verona, un rene a Bergamo e
uno a Verona mentre il pancreas all’ospedale S.Raffaele di Milano
 

Arrestati altri 2 neofascisti a Verona. Intanto Nicola rischia di morire.

Giovane in coma picchiato da neofascisti

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