Striscia di Gaza, l’ennesima incursione israeliana.

Tre miliziani palestinesi e un soldato israeliano sono rimasti feriti questa mattina in un’incursione dell’esercito dello Stato ebraico nel sud della Striscia di Gaza.

I tre palestinesi sono miliziani di Hamas e sono rimasti feriti a est di Khan Yunes durante uno scontro a fuoco con un’unità israeliana supportata dall’aviazione.

Un portavoce dell’esercito ha confermato la notizia del militare ferito ma non ha fornito ulteriori dettagli.

Intanto, il Comitato popolare contro l’Assedio alcuni giorni fa, ha reso noto che il 31% dei pazienti di Gaza a cui Israele ha negato il permesso di recarsi all’estero per le cure mediche sono bambini al di sotto dei 15 anni. Il pretesto, per le autorità israeliane, per tali crudeli decisioni sono sempre i "motivi di sicurezza". Durante una conferenza stampa, Rami Abdo, portavoce del comitato ha dichiarato che questa percentuale non include le centinaia di pazienti che non hanno fatto domanda per cure mediche fuori Gaza.
Tra i casi "rigettati" per motivi di sicurezza, Abdo menziona i piccoli Farah as-Sawwaf, di due anni, affetta da tumore ai reni, e Mohammed Bulbul, anche lui di due anni e colpito dalla stessa patologia. Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza denuncia le disumane "regole" israeliane e il silenzio complice dei paesi arabo-islamici.Nelle ultime 24 ore, dopo il decesso di due neonati – Fayza e Sujoud al-Fara – e del giovane Mohammad al-Amawi (22 anni), residente nel quartiere ash-Shujaiyah, a est della città di Gaza – il numero dei malati morti per mancanza di cure è salito a 171.
 
Su altre migliaia la morte incombe come una condanna inappellabile.Rami Abdoh ha raccontato che il padre di al-Amawi ha speso 80 mila dollari – vendendo tutte le sue proprietà – per tentare di salvare la vita al giovane figlio, malato di leucemia. Il ragazzo avrebbe dovuto proseguire le cure mediche, dopo l’intervento in Israele, ma la chiusura dei passaggi ha reso tutto vano.
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