Pisa – A San Giuliano Terme il 19 luglio il Sindaco Panattoni (PD) ha concesso per la presentazione del libro “Gli orfani di Salò” di Antonio Carioti la sala del Consiglio Comunale, dove è stata giustamente collocata un’impressionante opera pittorica del partigiano Uliano Martini, che raffigura l’impiccagione di civili innocenti, una delle tante "gesta eroiche" dei torturatori di Salò.
Nei giorni scorsi, in seguito alla mobilitazione di militanti antifascisti Sangiulianesi e Pisani e alla costituzione di un Comitato Unitario Antifascista, il Sindaco ha deciso di spostare l’iniziativa promossa da Alleanza Nazionale presso l’Hotel California a Madonna dell’Acqua, mentre nella sala consiliare ha convocato un consiglio comunale aperto sul tema della memoria collettiva della Resistenza e della liberazione dal fascismo.
Dopo le pressioni dai vertici del Pd nelle voci di Veltroni e Letta, il Sindaco è tornato sui suoi passi concedendo la sala ai fascisti e anticipando il Consiglio Comunale al mattino. La risposta degli antifascisti non si è fatta attendere: già un nutrito gruppo di militanti ha occupato la Sala dove aveva avuto luogo la sceneggiata, infatti assieme ai consiglieri del Pd sedevano l’autore del libro e il capo ufficio stampa della casa editrice. Abbandonano la sala invece i consiglieri di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani in seguito all’imposizione di tempi contingentati agli interventi da parte del Presidente.
I 50 militanti che dalla mattina occupavano la Sala, a partire dalle 16 sono stati allontanati a spintoni dalle forze dell’ordine, presenti in numero esorbitante – è intervenuto anche il reparto antisomossa di Firenze – che addirittura hanno chiuso nelle stesse ore il passaggio a pedoni (si era radunato nel frattempo un gruppo di 40 militanti antifascisti) e giornalisti.
I fascisti di sempre, mascherati oggi con "nuove" sigle di partito purtroppo al governo del paese, perseguono quotidianamente l’obiettivo di rendere legittima l’ostentazione di un passato di morte, guerra, torture e rappresaglie contro le popolazioni civili, come fu la lugubre esperienza della "Repubblica di Salò", conato finale di una dittatura responsabile della distruzione del paese, trascinato nella seconda guerra mondiale, costata la vita ad oltre 65 milioni di persone, tra cui un milione e mezzo di italiani. Chi ha concesso una sala dedicata alle vittime del regime fascista per una iniziativa che oggi intende riabilitarlo dovrebbe riflettere sulla profonda ferita inferta alla storia recente del nostro territorio, tra più colpiti dalle rappresaglie naziste e repubblichine.
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