Stampa di regime. La Nazione sempre in prima fila

“SAREBBERO probabilmente sfuggiti anche alla famosa ordinanza antiborsoni…”
Così inizia la zelante giornalista Paola Zerboni, a cui vanno i nostri più sentiti complimenti.

“Il provvedimento-grimaldello con cui la giunta Filippeschi vuol debellare il traffico di merce contraffatta che da sempre affligge l’area monumentale, da Largo Cocco Griffi a piazza Manin, la zona del mercato e il Corso Italia, o i viali e le spiagge del litorale.

I ventuno ‘‘vu cumprà’’ senegalesi che abitavano nei tre appartamenti ai civici 102, 104 e 106 di via Contessa Matilde, dove era stato allestito un vero e proprio quartier generale dell’abusivismo, non avevano affatto bisogno di andarsene in giro con pesanti fardelli a tracolla.”

Dunque abitavano in ventuno in tre appartamenti che fungevano anche da magazzino, e alla nostra giornalista della NAZI-one non salta all’occhio il clima di miseria e disperazione che tali soggetti devono soffrire , ma anzi vengono trattati come criminali internazionali che rovinano gli affari ai nostri italici commercianti di Piazza del Duomo (benché di italici rompicoglioni ne saranno rimasti giusto quei due o tre in quelle bancarelle, che ancora si ostinano a dar guerra all’abusivo, quando pure loro sono abusivamente uno scempio per una tale piazza).

“…proprio il continuo andirivieni di senegalesi dalla corte interna su cui si affacciano i tre appartamenti, ha insospettito gli investigatori della squadra mobile pisana che, dopo qualche giorno di appostamenti e pedinamenti, hanno chiesto ed ottenuto dalla procura di Pisa — coordina l’indagine il sostituto procuratore Giampaolo Boninsegna — il decreto di perquisizione nei locali occupati dagli extracomunitari.” ”ALL’ALBA di ieri mattina è scattato il blitz, che ha visto in azione una ventina di agenti tra squadra mobile, volanti e Reparto prevenzione crimine Toscana. Ventuno, appunto, i senegalesi identificati, tra cui sei clandestini, nei cui confronti è già stata avviata la procedura per l’espulsione dal territorio nazionale, e ingente il quantitativo di merce contraffatta che era stivata all’interno dei tre appartamenti e che, sequestrata dalla polizia, sarà poi destinata alla distruzione. Si contano oltre 800 orologi, esatte riproduzioni di modelli Rolex, Gucci, Prada, Ferrari, Cartier, un centinaio fra borse, portafogli, oltre 150 paia di occhiali da sole di tutte le marche. Il valore della merce, anche considerando il prezzo modico a cui si a cui ogni singolo pezzo veniva venduto, supera i 50mila euro.”

Per fortuna la polizia di questo meraviglioso paese riesce, con il suo fiuto degno di un segugio, ad individuare pericolosi spacciatori internazionali di merce contraffatta, dediti allo “smercio”, colpevoli di far naufragare il business dei commercianti “regolari”.

E pensare che credevamo fosse la crisi economica e la recessione a far naufragare gli interessi dei commercianti, invece erano alcuni extracomunitari dediti all’abusivismo con merce dal valore complessivo di 50 mila euro.

"La posizione dei senegalesi identificati è attualmente al vaglio della polizia, così come quella della famiglia proprietaria dei tre appartamenti in via Contessa Matilde. Una famiglia che, come gli inquirenti hanno potuto accertare, era già finita nei guai per un appartamento di piazza Sant’Omobono affittato ‘‘al nero’’ ai senegalesi. In quell’occasione, gli accertamenti fiscali condotti dalla Guardia di Finanza costarono ai proprietari dell’appartamento ben 57mila euro. E la magistratura sta cercando di chiarire se stavolta non abbiano fatto il bis.”

Ma se il bis l’hanno fatto è perché a quanto pare conviene.

Non sono certo i soli ad affittare al nero a migranti e studenti, ma questo lo sanno bene tutti, quello che ci dimentichiamo è che la quantità di denaro che gira intorno al mercato degli affitti non è certo paragonabile allo “scandalo abusivismo”, e nuoce molto di più alla città che, nonostante quello che ci vogliono far credere, si spopola proprio grazie ai prezzi da usura che hanno raggiunto gli affitti, non certo per il problema dell’abusivismo.

Ma purtroppo lo sappiamo: sport comune in questa città, da palazzo Gambacorti in giù, è quello di prendersela con chi vive in ventuno dentro tre appartamenti stipati di roba che gli permette di mangiare, non certo prendersela con chi si costruisce ponti d’oro sulla pelle dei disgraziati.

Dormite sonni tranquilli che gli abusivi non ci saranno più,

Dormite sonni tranquilli che Argini e Margini, insieme alla “movida”, verrà multata e bloccata,

Dormirete sonni tranquilli?

Con quel che tocca pagare per avere il tetto sulla testa vedremo se dormirete sonni tranquilli…

Un sentito grazie alla stampa di regime che, nella persona (questa volta…) della giornalista Zerboni, dà prova di grande coraggio esponendosi contro i potenti.

Coraggio che vi fa grandi… come coriandoli.

[Il virgolettato è tratto direttamente dalla penna della Zerboni].

Questa voce è stata pubblicata in "Orrori" di Stampa. Contrassegna il permalink.