L’Ue all’Italia: “L’aggravante non è in linea con il diritto europeo”

Non si placano le polemiche tra l’Unione Europea e l’Italia in materia di sicurezza e immigrazione. Le critiche colpiscono ora l’aggravante per i reati della "clandestinità", ovvero essere immigrati irregolari può far aumentare la pena se si commette un reato, definita "discriminatoria e non in linea" con il diritto europeo dal Commissario alla sicurezza Jaques Barrot.

In una intervista rilasciata alla radio svizzera ieri sera Barrot aveva detto: "Sembra che i testi prevedano che essere un immigrato irregolare possa costituire una circostanza aggravante nei delitti. Questo – ha concluso – non e’ affatto conforme al diritto europeo."

Ma a muoversi non è stato il solo Barrot, il servizio giuridico del Parlamento europeo, l’eurodeputata liberaldemocratica rumena Adina Valean ha intimato alla Commissione Ue "di deferire immediatamente l’Italia alla Corte di Giustizia europea per violazione della normativa comunitaria in materia di discriminazione tra i cittadini comunitari".

L’Italia rischia di dover difendere questo provvedimento di fronte alla Corte europea di Giustizia.

tratto da: rainews24

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