Presidio contro i tagli alla scuola pubblica

no ai tagli alla scuola

Nel pomeriggio del 18 settembre un partecipatopresidio contro le politiche sulla scuola del governo Berlusconi e della ministra Gelmini ha colorato la strada antistante al Provveditorato agli studi di Pisa.

Il sit-in è stato organizzato dall’Assemblea per la Scuola Pubblica (ASP), un movimento di insegnanti, educatori e tecnici amministrativi della scuola, prevalentemente precari, che da qualche settimana ha iniziato ad attivarsi a Pisa contro i recenti provvedimenti. Una cinquantina tra docenti,tecnici e personale Ata hanno srotolato un lungo striscione (“No ai tagli alla scuola pubblica”) accanto all’entrata, intervenendo al megafono per spiegare ai passanti il motivo della loro protesta e rilasciando interviste alla stampa e alle tv locali. Anche alcuni bambini, alcuni dei quali diversamente abili accompagnati dalle loro mamme, hanno vivacizzato con la loro presenza le due ore di permanenza del presidio. Una delegazione dei manifestanti ha infine incontrato il Provveditore: i manifestanti hanno sottoposto all’attenzione della dirigente gli innumerevoli problemi e le preoccupazioni che riguardano la scuola italiana all’indomani dell’approvazione di tagli al personale docente ed Ata, della reintroduzione del maestro unico e nella prospettiva della trasformazione delle scuole in fondazioni prevista dalla proposta di legge Aprea. Già quest’anno vi è stato un aumento del rapporto alunni/docenti e la riduzione del personale ha riguardato, in particolare, gli insegnanti di sostegno. Ancora più preoccupante sarebbe la situazione che si verrebbe a verificare se dovesse essere applicato nei prossimi anni il piano triennale di riduzione del 15% dei docenti e il ritorno del maestro unico con la soppressione delle compresenze e del tempo pieno nelle elementari.

L’ASP tornerà a riunirsi martedì 23 Settembre alle ore 16.30, presso la sala della Provincia del complesso Concetto Marchesi in Largo Concetto Marchesi (ingresso del Liceo Scientifico Buonarroti) e invita tutti e tutte a condividere le motivazioni della mobilitazione, anche scrivendo a 

isptoscana@gmail.com

 

Riportiamo di seguito il testo di 2 volantini:quello dell’Assemblea per la scuola pubblica e quello degli assistentispecialistici ai diversamente abili diffusoidurante ilpresidio.   

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La Scuola delle Libertà: istruzionesenza fondamenta.

I provvedimenti dell’attuale ministro dell’Istruzione Gelmini rappresentano un attacco fortissimo alle fondamenta del sistema scolastico. L’Articolo 64 della legge 133 (DL 112 convertito in legge il 6 agosto 2008) e il Decreto Legge 137 (1 settembre 2008) prevedono,tra l’altro:

–        il taglio di 82mila docenti e 42mila Ata in tre anni;

–        la reintroduzione del maestro unico alle elementari (con la riduzione di un terzo degli insegnanti e la fine del tempo pieno); 

        un ulteriore aumento degli alunni per classe;       

–         la riduzione degli insegnanti di sostegno; 

           la riduzione delle ore per i lavoratori dell’assistenza specialistica. 

Inoltre, con la proposta di legge dell’onorevole Aprea, del maggio 2008 (che rappresenta il modello di riferimento della suddetta legge 133), la maggioranza parlamentare causerà un ulteriore declino della scuola pubblica attraverso:

–        la trasformazione delle scuole in fondazioni (con partner privati nei consigli d’istituto e sostituzione del collegio dei docenti da un comitato da amministrazione);

–        l’introduzione dei concorsi d’istituto per il reclutamento dei docenti e per gli avanzamenti di carriera.

 A questo modello di Scuola senza fondamenta noi ci opponiamo 

A Pisa, l’Assemblea per la Scuola Pubblica,a cui partecipano docenti e Ata di ogni ordine di scuole, lancia un appello per la mobilitazione.

 

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I diritti negati alle persone diversamente abili

 

 

Ancora una volta ci troviamo di fronte a un travagliato (per usare un eufemismo) inizio di anno scolastico. Siamo infatti di fronte ad una progressiva erosione del diritto, peraltro stabilito dalla legge quadro 104/92, all’apprendimento, alla socialità, all’integrazione sociale e all’autonomia dei soggetti diversamente abili in età evolutiva.

Quest’anno, infatti, i tagli alle cattedre del sostegno (13 in meno, come da dati dell’ufficio scolastico provinciale) vengono a convergere con i tagli – di cui non è ancora dato di conoscere l’entità – all’assistenza specialistica, che costituisce un altrettanto importante ausilio alla loro autonomia.

Una assistenza che negli anni è stata garantita dai lavoratori e dalle lavoratrici delle cooperative sociali, con contratti a termine e senza nessuna garanzia di continuità.

Tagliare questi servizi significa decretare l’impossibilità di creare percorsi formativi adeguati, che puntino alle potenzialità dei soggetti disabili e concorrano al loro sviluppo. Significa lasciare sempre più soli bambini e ragazzi per larga parte della giornata, salvo rarissimi casi; significa trascurare anche i loro bisogni fondamentali, compresi quelli “fisici”. Significa decretare che lo Stato, le Regioni, i Comuni, reputano uno “spreco” tutto il lavoro svolto in questi anni da docenti e operatori, un prezioso lavoro d’equipè che non può più essere garantito nella sua continuità.

Al di là delle pesanti ricadute in termini occupazionali, riteniamo inaccettabili quindi questi "tagli" per il tipo di scuola e società che prefigurano e invitiamo genitori, docenti e tutti i soggetti interessati ad unirsi per creare un percorso di efficace opposizione.

 

 

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