Israele stato assassino

Gaza – Continua sotto gli occhi complici dell’Occidente, Italia compresa, la mattanza israeliana nella Striscia di Gaza. Dopo i bombardamenti di ieri, sabato 27, da Gaza continuano ad arrivare notizie e immagini di morte: si parla di 290 vittime, di più di 900 feriti, molti dei quali gravissimi. Le immagini strazianti che girano il mondo dal circuito internet (e non dai mass-media ufficiali, schiacciati, quando va bene, su una pretestuosa equidistanza fra le parti, se non su un aperto appoggio alle carneficine israeliane) mostrano i morti civili ammassati sulle strade, con i familiari intenti al triste compito del riconoscimento.
I civili sono l’unico obiettivo della furia israeliana. Nella Striscia gli F16, di fabbricazione statunitense, hanno colpito indistintamente palazzi civili, caserme e quartieri generali della polizia, bambini che uscivano da scuola, passanti, moschee. Il direttore del servizio di pronto soccorso del ministero della Salute di Gaza, Mu’awiya Hasanen, questa mattina ha confermato l’altissimo numero di morti e di feriti, sottolineando il fatto che la maggior parte delle vittime sono civili, donne e bambini.
E ciò malgrado i media occidentali continuano a mettere sullo stesso piano l’offensiva iper-tecnologica e sterminatrice degli israeliani, a suon di F16 di fabbricazione americana, e qualche razzo lanciato da Hamas sulle terre dei coloni che non hanno provocato alcuna vittima.
Un quadro aggiornato della situazione è fornito dal sito http://www.infopal.it, i cui corrispondenti dai luoghi della mattanza forniscono un quadro da brivido:
«All’alba di oggi, i micidiali aerei da combattimento israeliani hanno bombardato la sede del canale satellitare al-Aqsa, per impedire che le scene dei loro massacri vengano trasmessi al mondo.
Alle ore 9,00, gli aerei hanno bombardato una postazione della polizia nel quartiere ash-Shujaiyah, a est della città di Gaza, radendola al suolo e provocando diverse vittime. Hanno poi distrutto un’altra postazione della polizia marittima, e una postazione della sicurezza nazionale, a est di Rafah, nel sud della Striscia.
È stato colpito e distrutto anche un deposito di medicinali, sempre a Rafah: un palestinese è stato ucciso e altri 3 feriti.
Bombardata pure, e con diversi missili, la stanza che ospita la sicurezza dell’ospedale ash-Shifa e la moschea annessa, con un bilancio di un morto e 7 feriti.
L’aviazione da guerra israeliana ha continuato a bombardare la Striscia di Gaza: è stato colpito un palazzo civile a Jabalia, a nord; una fabbrica di materie plastiche a Khan Yunes; la casa della famiglia Hamid nella via Jaffa, a est della città di Gaza; un gruppo di resistenti; diverse aree aperte, in particolare intorno a Beit Hanoun e a nord della Striscia; vetture che trasportavano carburante, nel quartiere al-Jenenah, nella città di Rafah. Molti incendi si sono sprigionati a causa delle bombe.
Parallelamente ai micidiali bombardamenti, l’occupazione israeliana ha cercato di terrorizzare gli abitanti di Gaza: decine di cittadini hanno ricevuto chiamate da parte dell’esercito israeliano che li informava che le loro case sarebbero state colpite.
Odore di morte. Ieri, nell’ospedale Ash-Shifa di Gaza, i cadaveri accumulati sul pavimento diffondevano odore di morte. Cadaveri mutilati, fatti a pezzi, con teste staccate dai corpi. Le camere mortuarie non riuscivano a contenere tutte le vittime.
In un angolo, scrive in un reportage da Gaza Belal Badwan, inviato speciale per Gulf News, un uomo teneva ciò che restava di suo figlio di 7 anni in una scatola di cartone: l’ospedale non aveva più lenzuola dove avvolgerlo.
Un altro padre guardava scioccato suo figlio, giovane poliziotto, decapitato dalle bombe d’Israele mentre partecipava alla cerimonia del diploma della scuola di polizia.
Un altro gridava: "Qualunque cosa Israele ci farà, non ci sconfiggerà, non indebolirà il nostro potere".
I medici di Gaza confermano che la maggioranza delle vittime degli attacchi sono civili, molti dei quali fatti a pezzi, decapitati.
Le scene di orrore ricordano a molti un altro efferato crimine israeliano: il massacro delle libanesi Sabra e Shatila, nel 1982, realizzato con la collaborazione delle milizie falangiste libanesi.
Crimini rimasti impuniti, per lo stato più barbaro del Vicino e Medio Oriente, ma con la propaganda mediatico-politica più forte del mondo e con una tecnologia militare tra le più micidiali del pianeta
».
 
http://www.youtube.com/watch?v=tQLDBujnwEE
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