All’indomani dell’ingresso di quattro brigate israeliane nella Striscia di Gaza, Tsahal (l’esercito israeliano) è avanzato su quattro diverse direttive, isolando due arterie di accesso a Gaza City e creando un cuneo nella zona centrale, all’altezza della ex colonia ebraica di Netzarim (Nusseirat).
La scorsa notte al palazzo di Vetro di New York si è conclusa con un nulla di fatto la seduta straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Per due volte il tentativo di trovare unaccordo su un testo che chiedesse almeno la fine delle ostilità è statoostacolato dal veto americano. Un primo documento preparato dallaLibia, unico paese arabo in Consiglio, in cui si esprimeva «seriapreoccupazione per l’escalation della situazione a Gaza, in particolaredopo il lancio dell’offensiva di terra israeliana» e chiedeva a tuttele parti «di osservare un cessate il fuoco immediato», è stato bocciatointorno all’una di notte ora italiana. Un secondo tentativo su unabozza ancora più blanda è naufragato ugualmente poche ore più tardisempre per l’impossibilità di trovare l’unanimità a causa del no degliStati Uniti.
Così, dopo al fallimento del vertice della Lega Araba due giorni fa,anche le Nazioni Unite si sono dimostrate del tutto impotenti adesprimere una posizione di fronte al riaccendersi di uno dei focolai diguerra più pericolosi del mondo, sul teatro mediorientale.Del resto questa mattina la nuova presidenza di turno ceca dell’Unioneeuropea ha definito l’attacco a Gaza dell’esercito israeliano «unaazione difensiva e non offensiva». Parole pronunciate dal ministrodegli esteri di Praga Karel Schwarzenberg. Le stesse con cui ilministro degli esateri irsaliano Tzipi Livni ha cercato ditranquillizzare il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon con unatelefonata prima della riunione notturna al Palazzo di Vetro.Hamas ha denunciato «l’asservimento dell’Onu al volere degli Usa».
Fonti locali riferiscono che da Gaza si avvertono distintamente gli echi della battaglia e si vedono alte colonne di fumo elevarsi a nord, nella zona di Beit Lahiya, e a est, nel rione di Sajaiya. Fonti mediche palestinesi e testimoni riferiscono di diverse vittime fra i civili nella stessa Beit Lahiya e in un quartiere commerciale di Gaza City, dove sono piovute cannonate israeliane.
A quanto risulta, nel nord della Striscia le forze israeliane si sono appostate a centinaia di metri dal confine, nei pressi delle località di Beit Hanun, Beit Lahiya e Jabaliya: si tratta delle zone da dove per anni i lanciatori di razzi hanno sparato i loro razzi Qassam in direzione del Neghev.Ma nemmeno oggi la minaccia dei razzi palestinesi può dirsi rimossa. Una decina di essi e diversi colpi di mortaio sono stati sparati in direzione delle città israeliane di Sderot e di Netivot.
Un milione di israeliani che vivono a meno di 40 chilometri di distanza da Gaza sono costretti anche oggi a restare in zone protette, nel timore di ulteriori attacchi. A Gaza City la situazione è drammatica. Da diversi giorni rioni sono privi di corrente elettrica e anche le linee telefoniche sono sull’orlo del collasso. Sulle perdite registrate nell’ultima giornata di combattimenti si sono avute notizie contraddittorie.Da entrambe le parti si denunciano tentativi di guerra psicologica e di disinformazione.
Il portavoce militare israeliano ha riferito del ferimento di 30 militari, due dei quali versano in condizioni gravi. In Israele non trova per ora conferma una notizia, divulgata da mass media arabi, della morte di un militare, mentre le Brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, sul ‘Al Jazira’ e l’egiziana ‘Nile Tv’ sostengono addirittura di averne uccisi cinque. Il portavoce militare israeliano "non è al corrente" nemmeno di un misterioso rapimento di due soldati che, sempre secondo Hamas, sarebbe avvenuto oggi a Gaza.Dal versante palestinese, Hamas ammette finora di aver perso due miliziani. Israele assicura che decine di miliziani di Hamas sono stato "colpiti" (e in parte forse uccisi) nei combattimenti della scorsa notte.
Complessivamente, dall’inizio della operazione "Piombo Fuso", è stata accertata a Gaza la morte di oltre 470 palestinesi e il ferimento di oltre 2.300. In Israele i razzi palestinesi hanno provocato negli ultimi giorni la morte di quattro israeliani. L’operazione "Piombo Fuso", ha detto il ministro della difesa, Ehud Barak, potrebbe essere estesa oltre, a seconda delle necessita operativi. Migliaia di riservisti sono stati richiamati nelle ultime ore, secondo la stampa locale. In Israele esiste il timore che gli Hezbollah libanesi possano cercare di aprire un secondo fronte, per alleggerire la pressione israeliana su Hamas.
Il premier, Ehud Olmert, ha assicurato che Israele non è interessato in un "secondo fronte" ma resta pronto – ha assicurato – a ogni evenienza".La cannonata di un carro armato israeliano del tipo Merkava avrebbe ucciso stamani, non meno di 12 persone – soprattutto civili – nel nord di Gaza. E’ una delle poche notizie riferite nelle ultime ore da testimoni oculari e fonti mediche palestinesi. Su diverse fonti di stampa internazionali circolano stamani versioni e bilanci poco dettagliati – in parte contrastanti – su quel che è effettivamente accaduto in nottata nella Striscia di Gaza dopo l’invasione terrestre compiuta dalle forze israeliane ieri sera, attraverso più punti del confine, da due a quattro, a quanto pare soprattutto nel nord della Striscia.
Tentare di comporre un quadro attendibile del modo in cui l’operazione procede – in assenza di testimoni oculari indipendenti dai luoghi dei primi scontri tra militari israeliani e uomini di Hamas si presenta come impresa molto ardua.Comunque è stata una notte di combattimenti nella Striscia di Gaza, tra guerriglieri palestinesi e l’esercito israeliano. Quattro brigate dell’esercito invasore occupano ora altrettante zone del nord della Striscia, comprese tra i quartieri di Beit Hanun, Beit Lahya e Jabalya. Sono le aree da cui più frequentemente vengono lanciati i razzi qassam, che continuano comunque ad essere sparati in direzione del sud di Israele.
Le posizioni non sono consolidate e i soldati israeliani ora avanzano lentamente, dato che continuano ad essere attaccati dai combattenti di Hamas e di altre organizzazioni della resistenza palestinese. La Resistenza contro l’invasione terrestre ha infatti coinvolto tutte le unità combattenti attive nella Striscia.Secondo fonti locali, le forze terrestri israeliane starebbero avanzando nella zona centrale della Striscia di Gaza verso il campo profughi di Nusseirat, allo scopo di spaccare in due settori il territorio. Scontri sono ancora in corso nei rioni di Sajaya e Zeitun, di Gaza città, mentre nell’estremo sud, a Rafah, continuano i bombardamenti della striscia di terra del confine con l’Egitto, dove si trovano i tunnel.
Le notizie filtrano con difficoltà perché dall’inizio dell’attacco di terra le telecomunicazioni con la Striscia di Gaza sono interrotte. In mattinata la televisione e la radio di Hamas hanno annunciato la cattura di due soldati israeliani, ma non sono state fornite prove.
Fonti: Ansa 04.01.09, Forum Palestina.org
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