Guadalupa, la rivolta ha vinto

Un aumento sindacale di 200 euri netti, per quasi 50 mila persone, per la Martinica è una vittoria storica!!!!!!

Guadalupa, radiografia di un movimento sociale (da Mediapart del 25 febbraio 2009)

In Martinica, le discussioni su eventuali aumenti di salari continuano ad arenarsi. In Guadalupa, le negoziazioni ristagnano tra l’LKPprincipale sindacato dell’isola, ossia il collettivo che ha lanciato il movimento, e il padronato.
Confindustria continua ad opporsi all’aumento di 200 euro dei salari che l’LKP ha reclamato. Dal mese di dicembre, l’LKP ha dato il via ad un confronto diretto, restando, per adesso, un movimento popolare.

Alcune delle rivendicazioni dei sindacati: (da France Inter del 6 febbraio 2009)

-La diminuzione immediata di 50 centesimi sul prezzo del carburante.

-La diminuzione immediata dei prezzi di tutti i prodotti di prima necessità e di tutte le tasse.

-Un aumento dello stipendio di base di almeno 200 euro netti.

-Lo sviluppo della propria produzione al fine di soddisfare i bisogni della popolazione.

-La priorità al momento dell’assunzione e dei posti di responsabilità per i nativi della Guadalupa e il rifiuto del razzismo nell’impiego.

La Guadalupa conosce una situazione difficile: la disoccupazione é arrivata al 26,9%, lo stipendio medio per abitante é inferiore alla madrepatria (Francia) di circa 200 euro e il costo della vita é particolarmente alto.
Contemporaneamente, più del 14% della popolazione vive grazie al reddito minimo di inserimento (RMI): aiuti economici considerati insufficienti.
I provvedimenti rappresenterebbero un costo di circa 108 milioni di euro per gli imprenditori, da compensare con delle esonerazioni consentite dallo Stato.

La Riunione (territorio francese): un carabiniere (gendarme) ferito da un colpo di carabina (dal Parisien.fr, 10 marzo 2009)

La situazione si é bruscamente aggravata in Riunione. Stanotte un carabiniere mobile é stato ferito da un colpo da fuoco proveniente da una carabina nella zona di Saint-Denis, mentre si stavano svolgendo scontri importanti fra forze dell’ordine e manifestanti.
E’ tornata la calma nel quartiere dell’accaduto mercoledì mattina, dove i negozi sono stati riaperti e gli abitanti hanno ripreso le loro occupazioni quotidiane.

Quindici feriti lunedì. L’esito della seconda giornata di manifestazione del collettivo contro il caro-vita é di 15 feriti e 16 interpellati dalle forze dell’ordine. Questi incidenti sorgono cinque giorni dopo l’ultima impennata di violenze in Martinica, mentre le Antille francesi restano in preda ad una grave crisi sociale.

Violenze a Saint-Denis. Alle ore 20 di lunedì scorso (le 17 a Parigi), nel quartiere popolare del Chaudron, dei gruppetti di ragazzi davano del filo da torcere alle forze dell’ordine. Gli incidenti hanno iniziato nel bel mezzo della giornata di fronte alla prefettura, in seguito alla manifestazione che ha radunato fra 7 e 10 mila persone secondo gli organizzatori e 3 mila secondo la prefettura. Delle pietre sono state lanciate contro le forze dell’ordine intervenute per togliere uno sbarramento stradale, tirando dei gas lacrimogeni.
I giovani hanno allora ripegato verso le strade della città dove hanno bruciato cestini della spazzatura, incendiato beni urbani e sbarrato strade, inseguiti dai carabinieri mobili e dalla polizia.

Negoziazioni in corso. Il prefetto ha chiesto ai negoziatori “un accordo al più presto possibile” in seguito ai “reali resultati ottenuti grazie agli sforzi impiegati da ogniuno dopo solo cinque giorni di trattative”, di cui 150 euro di aumento dei salari, 50 euro in meno negli affitti degli alloggi sociali e “un’importante diminuzione del prezzo del gas e del carburante”.
Una ventina di militanti della CGTR hanno manifestato davanti al commissariato di Saint-Denis per chiedere la liberazione di uno dei militanti che é stato arrestato.
A Saint-Pierre, dei manifestanti hanno fatto chiudere, senza violenze, cinque grandi magazzini.

Un accordo sui salari firmato in Martinica (Le Parisien.fr, 11 marzo 2009)

Il “collettivo del 5 febbraio” che dirige da circa cinque settimane un movimento contro il caro-vita in Martinica e il padronato, hanno firmato un accordo globale sul minimo salariale nella notte fra martedì e mercoledì.
Dopo ore di difficili trattative, interrote varie volte, sindacati e organizzazioni imprenditoriali hanno finalmente trovato un accordo sul punto chiave che condiziona tutta l’uscita dalla crisi.

Ci sono volute dieci ore per avvicinare le posizioni sindacali e padronali su due questioni: la definizione del minimo salariale che servirà da referenza per accedere all’incentivo di 200 euro netti. Su questa base, 47 mila persone potranno godere di questo incentivo.

Tratto da SenzaSoste.it

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