L’elettronica vesuviana in scena a Cascina: i Retina.it

Da Pompei, città piena di fascino che evoca lo storico live dei Pink Floyd, sono arrivati a Cascina Lino Monaco e Nicola Buono, una coppia italiana che ha regalato una bella serata di elettronica minimal.
Lo scenario è quello della sala grande del Teatro Politeama, con comode poltroncine e un’acustica niente male.
La minimal elettronica dei Retina.it è molto ritmata e ben salde sono le radici techno della coppia campana, dopo i primi due pezzi si inizia ha riscaldare l’ambiente.I bassi entrano prepotentemente nella scena e in maniera fluida si sentono i suoni che incominciano a scorrere nel sangue.
Un terzo personaggio si occupa dei video, mixando immagini geometriche e sfondi densi di strutture e materia. Video non impegnativi, ma una buona scenografia in questo caso. 
Paragonabili agli Autechre o comunque a molte delle sonorità proposte dalla Warp, i Retina.it riescono comunque a proporre qualcosa di autonomo dai soliti schemi e dalle solite cose che uno può ascoltare in giro.
I due, influenzati dalla new wave tedesca anni ’80, arrivano con queste radici a proporre un elettronica al passo con i tempi, ma non per questo afona e priva di inventiva (come invece molte delle proposte di oggi, specie in Italia).
 
Nonostante dal palco appaia solo la “mela” con scheda audio al seguito, i suoni che escono dalle casse riportano a sonorità analogiche, più vive che mai, rischiando talvolta un suono meno pulito, ma anche meno virtuale.
Questo perché utilizzano un mixer analogico e alcuni effetti esterni, oltre a fare largo uso di campionamenti.
La voce fa solo una comparsa e non disdegna.
Per il resto si rimane affascinati dalle sonorità dei synth, che si affacciano sul ritmo timidamente e piano piano arrivano fino al punto di esplodere.
 
Il tempo passa in fretta, ma la coppia diventa sempre più esplosiva, mano a mano che il live va avanti.
I suoni e l’ausilio video portano verso un’ipnotismo da cui ci si risveglia solo quando i due accennano a smettere di incantare, a quel punto è giusto richiamarli al loro dovere, per garantire un altro pezzo, altri cinque minuti.
Il duo vulcanico, è ormai famoso a livello internazionale, con la storica casa discografica che li produce dagli esordi, la Hefty di Chicago, hanno svolto un minitour con artisti del calibro dei Telefon Tel Aviv e nel 2006 con la collaborazione di Marco Messina (ex 99posse) e con il nome “Resina”, sono stati ospiti di apertura del concerto dei padri dell’elettronica: i Kraftwerk.Sempre con Marco Messina hanno creato nel 2003 una loro label, la Mousikelab. 
Unico neo della serata: il teatro, con le sue poltroncine, ti porta a mostrare maggiore attenzione agli artisti sul palco e a quello che fanno, questo è vero, ma se l’artista che guardi non è né ultraminimale, né tipicamente ambient, come in questo caso, allora dopo i primi venti minuti verrebbe da alzarsi e accennare qualche movimento invece di continuar a muovere la testa sempre più stretti dalla poltrona.
 
Diciamo che almeno per un esibizione del genere, potevano organizzarsi diversamente, con il serio rischio di perdere un po’ di quell’aria “radical chic” che si respira tradizionalmente in queste occasioni. 
Dodici euro spese bene comunque, in una delle serate di questa rassegna, “Fosfeni”, che con Blixa Bargeld, l’ex chitarrista di Nick Cave e noto musicista “industrial”, ci regalerà un altro venerdì sera da non perdere la prossima settimana, sempre al Politeama di Cascina.
Vinz
 
Per ascoltare i Retina.it:http://www.myspace.com/retinait 
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