Cgil – Sunia: Rischio sfratto per 150 mila famiglie

ROMA  – Dopo l’allarme lavoro, il rischio sfratto. Mentre il Governo
prepara il ‘Piano casa’ come stimolo per la crescita, per Cgil e Sunia
ben 150 mila famiglie potrebbero presto restare senza abitazione. E
quanto rileva lo studio dal titolo ‘La crisi economica acuisce il
fenomeno degli sfratti per morosita’ da cui emerge che è sempre più
forte la difficoltà delle famiglie in affitto sostenere gli attuali
livelli di mercato.

"Data l’insostenibilità dei canoni, delle
spese per l’ abitazione e dell’aggravarsi della situazione economica e
occupazionale – spiegano Cgil e Sunia – senza misure di sostegno al
reddito delle famiglie in affitto, nel triennio 2009/2011 si prevede
che altre 150.000 famiglie perderanno la propria abitazione subendo uno
sfratto per morosità incapaci di far fronte al pagamento dell’affitto".

 "Il
mercato dell’affitto privato, infatti – si legge ancora – è
caratterizzato da quella famiglia tipo che oggi più che mai subisce gli
effetti della crisi economica: il 20,5% dei nuclei sono unipersonali,
il 67% delle famiglie in affitto percepisce un solo reddito e in queste
il 39,6% è rappresentato da operai e il 29,2% da pensionati, più di un
quinto dei capofamiglia ha oltre 65 anni e un quarto è costituito da
donne".

Uno ‘spaccato sociale che, alla luce della gravissima
crisi economica, potrebbe avere conseguenze nefaste per uno dei beni
essenziali: la casa. ”Per le famiglie dove spesso l’unica entrate è un
reddito da lavoro dipendente o una pensione – si legge – l’affitto
incide con percentuali insostenibili: tra il 40 e il 50% a Genova e
Torino, tra il 50 e il 70% a Bologna e Firenze, oltre il 70% a Milano e
Roma. In generale, le spese totali per l’abitazione gravano sul reddito
mediamente tra il 50 e il 70%, con i casi eclatanti di Milano e Roma,
dove l’incidenza oscilla tra l’82 e il 92%. A fronte di un reddito
medio da lavoro dipendente sostanzialmente invariato, gli affitti sono
aumentati del 16% nel corso del 2008".

Dall’indagine condotta
da Sunia e Cgil su un campione di 1.000 famiglie sottoposte a sfratto
per morosità emerge come "l’acuirsi della crisi economica stia colpendo
le famiglie di lavoratori dipendenti e pensionati anche sul fronte
abitativo. Sul campione preso in esame, il 24% delle famiglie sfrattate
per morosità ha subito la perdita del posto di lavoro del primo
percettore del reddito, il 22% è precario mentre per un altro 21% il
percettore è in cassa integrazione". Solo negli ultimi 5 anni, ricorda
ancora lo studio, circa 120.000 famiglie hanno perso la loro
abitazione, come emerge dai dati del Ministero dell’Interno del
dicembre 2008. Nella quasi totalità, per circa 100.000 casi, il
provvedimento di sfratto è stato eseguito per morosità a causa
dell’incidenza altissima dell’affitto sul reddito percepito".

Guardando
le aree metropolitane a più alta tensione abitativa, nel complesso sono
stati emessi quasi 100.000 sfratti per morosità e circa 90.000 famiglie
hanno subito un esecuzione del provvedimento: a Milano e Roma circa
20.000 famiglie, a Napoli quasi 15.000, a Torino più di 10.000. Mentre
a Genova, Firenze, Palermo e Roma circa il 10% delle famiglie in
affitto, escludendo le abitazioni di proprietà pubblica, hanno subito
uno sfratto per morosità. Per il segretario generale del Sunia, Luigi
Pallotta, "di fronte a questo scenario il Governo si propone di varare
un ‘Piano Casa’ che non affronta i problemi di queste famiglie e che,
anziché concentrarsi sul rilancio del mercato dell’affitto a prezzi
sostenibili, si indirizza ancora una volta verso la casa in proprietà
che in Italia ha raggiunto livelli difficilmente superabili".

"Rispetto
a queste che sono le vere esigenze del Paese il Governo propone un
Piano per chi ha già casa", osserva la segretaria confederale della
Cgil, Paola Agnello Modica. "In attesa di conoscere la integrale
proposta del Governo di un piano che viene spacciato per ‘Piano Casa’
ma che è in realtà un ‘Piano per l’edilizia – prosegue la sindacalista
– già è chiaro che dall’agenda politica sparisce il tema dell’edilizia
sociale e dell’affitto".

(ansa.it)

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