Decine di arresti e uccisi 2 studenti in Turchia. Ora sì che può entrare in Europa

Mentre in Europa (con Obama come sponsor) si continua a parlare dell’ingresso della Turchia nell’UE, le forze di sicurezza di Ankara continuano ad uccidere.Vista la capacità di stravolgere gli eventi, l’avamposto Nato nel Medio Oriente può ora ritenersi soddisfatto: ha fatto valere le sue ragioni, ed ha fatto capire ai propri alleati in Europa e nel mondo come si possa cucire la bocca alle opposizioni. Contro chi ha a cuore la questione Curda, la questione delle minoranze politiche e religiose, l’importante è affermare l’identità nazionale della Turchia moderna, che tanto ha da condividere con il nazionalismo europeo. La Turchia ed i suoi lupi grigi gridano a gran voce "we can". Il prezzo è alto, ma all’Europa ed agli americani non interessa se a rimetterci è la gente comune, le minoranze, i popoli. L’importante è fermare l’Iran.

Riportiamo il comunicato della delegazione Europa Levante che racconta la repressione contro gli studenti scesi in piazza per denunciare l’uccisone di quattro loro colleghi.

Amed 7 aprile 2009 – Questa mattina gli studenti dell’Universita’ di Amed hanno manifestato pacificamente denunciando l’uccisione dei due ragazzi il 4 aprile a Amara e l’arresto, avvenuto ieri durante il primo sit in, di 26 studenti di cui 15 sono ancora in stato di fermo.

Circa un migliaio di giovani dalle 9.00 hanno partecipato al presidio gridando slogan contro la violenza del governo e contro il primo ministro T. Erdoðan. Uno degli studenti uccisi, un giovane di 21 anni, era proprio della "Dicle University". La zona centrale dell’universita’ era presidiata da un tank e da numerosi poliziotti in assetto antisommossa che hanno circondato gli studenti fino all’arrivo del sindaco della citta’ O. Baydermir, della parlamentare del DTP A. Tuðluk e di S. Demirtaþ che sono intervenuti ed hanno portato il loro sostegno e solidarieta’ accompagnati dall’avvocato M. Erbay (presidente IHD Amed) e della sindaca neo-eletta della Municipalita’ di Baðlar A. Baran.

La presenza della polizia in borghese che filmava gli studenti mentre O. Baydermir parlava ha creato un momento di forte tensione che e’ stato mediato dall’intervento dell’avvocato M. Erbey. La polizia, i militari ed i servizi segreti stanno controllando capillarmente sia gli studenti che i rappresentanti delle istituzioni, l’arresto dei 26 giovani avvenuto ieri e’ stato preceduto proprio da una intervista di "giornalisti/agenti" agli studenti.

Delegazione Europa Levante

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