Senegalese va in ospedale per curarsi un mal di denti: espulso

Leggiamo con rammarico l’ennesima notizia che, in un attimo, riporta il Paese al suo periodo più buio. Quello in cui era dovere di ogni buon cittadino italico denunciare a chi di dovere il diverso di turno, il comunista, l’omosessuale, l’ebreo.
Dopo il caso di Joy Johnson, prostituta nigeriana di 24 anni che piuttosto che andare in ospedale rischiando di essere espulsa dall’Italia è morta di tubercolosi, oggi è stata la volta di Maccan Ba, senegalese. 32 anni. Clandestino.
Dopo quattro giorni senza dormire e senza mangiare a causa di un feroce mal di denti, Maccan ha ceduto, e vincendo la paura delle conseguenze del suo gesto, apparentemente normale, ma non in Italia, è andato all’ospedale di Brescia. Ha pagato il ticket, e si è messo in attesa. Peccato che la sua attesa non sia terminata con una visita medica, ma con una visita in Questura dove dopo esser stato identificato, al posto delle medicine ha ricevuto il temuto foglio di via.
La direzione degli Spedali Civili di Brescia ha fatto sapere di non essere responsabile dell’accaduto, di cui pare che il merito vada ad una solerte guardia giurata.
Nonostante la recente bocciatura, da parte della stessa maggioranza, di alcuni tra i provvedimenti più oltranzisti proposti dalla Lega, pare che la spirale di razzismo innescata dalla folle campagna securitaria di cui il governo Berlusconi non è certo l’unico responsabile non conosca fine. Le aggressioni ai danni degli stranieri sono ormai, in particolare nella capitale, all’ordine del giorno. Le leggi persecutorie e razziste di recente approvazione danno già i loro frutti marci, e anche nelle città governate da chi si riempie quotidianamente la bocca di termini come tolleranza e integrazione saltano fuori ordinanze miopi e disumanizzanti che colpiscono, ovviemente, i migranti. Verrebbe da dire che abbiamo toccato il fondo, ma al peggio, si sa, non c’è mai fine.
 
J. Bonnot
 
fonti: www.corriere.it, www.ansa.it
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