Al via la campagna elettorale nell’Ateneo pisano, 4 le liste agli organi centrali

Quattro le liste presentate agli organi centrali: Sinistra Per…, Azione Universitaria – Studenti per le libertà, Ateneo Studenti e Area Nuova.
Delle prime tre si sa molto, Sinistra Per… riferimento universitario per il PD, che detiene alcuni "fedeli" proprio al vertice di tale lista, è stata l’unica lista ad aver dato già prova evidente della visibilità mediatica che riesce a raggiungere con la complicità di una parte della stampa cittadina. Quattro pagine sul Tirreno in quattro giorni di seguito, poche settimane fa, dove comparivano tutti i candidati di Sinistra Per in tutte le facoltà. Argomento della presentazione: l’applicazione del decreto "270", che stabilisce la sostenibilità dei corsi di studio in base al numero dei docenti. Tale applicazione farà scomparire interi corsi di studio, anche molto partecipati, come quello del CMT, agendo in tutt’altro senso rispetto alle intenzioni di razionalizzazione, dichiarate sia dal passato ministro Moratti, sia dal successore Mussi.

Ateneo studenti, storica lista, che si vanta di una finta autonomia dai partiti,  è profondamente legata al movimento Comunione e Liberazione, che se partito non è, di certo è una lobby, cara a tutto il modo clerico-reazionario.

Dalla nascità invece del "Popolo delle Libertà", si giunge per riflesso all’unione di due liste universitarie, fantoccio di un partito al governo intento a distruggere l’università pubblica, "Azione Universitaria – Studenti per le libertà".

Area Nuova invece, è sicuramente come dice il nome una novità. Novità che non deriva da un effettiva nuova proposta, ma parte all’inverso da una divisione tutta interna ad un vecchio partito : Alleanza Nazionale.
La lista in questione sembra nascere e muovere le fila propio da Giurisprudenza, terreno fertile per una serie di soggetti legati alla destra storica, che male hanno sopportato l’unione con Berlusconi. Voci di corridoio parlano perfino di scelte molto meno nobili, si lascia intendere di litigi giocati su un livello molto più personale, sempre avvenuti però dentro la sezione sui lungarni del "Fu" partito Alleanza Nazionale.

Capolista di tale proposta è tale Susanna Ceccardi, "compagna" del più celebre, a Pisa, Fischietti (noto giovane esponente della destra cittadina) in aperta frattura con il suo partito di appartenenza, più per futili motivi personali che per altro.

Una vera novità è invece la scomparsa alle elezioni della lista del Coordinamento dei Collettivi, come già documentato su questo blog. Scelta che prosegue con una tre giorni che i collettivi organizzano nelle giornate dal 23 al 25 aprile.

Nata invece per esigenza di alcune assemblee in agitazione, da facoltà come lettere e scienze principalmente, era la lista della Rete delle Assemblee in Agitazione (RAIA), che se in un primo momento aveva presentato la lista per la candidatura agli organi centrali, dopo numerose discussioni ha deciso di ritirarla, cercando di inizare a lavorare su altri piani.

Proprio l’assemblea di lettere specifica: "se abbiamo deciso di candidarci non è stato certo per costruire una lista che andasse a rappresentare il movimento….  Eravamo (e siamo) consapevoli della potenza che tutto il movimento nei mesi passati è riuscito a esprimere all’interno di organi come il senato e il cda. Una forza che ha messo in crisi i nostri amministratori, portandoli ripetutamente a blindare le sedute, pestare gli studenti e fare continue forzature per approvare ciò che volevano. Il primo elemento che ci ha consentito di produrre questa crisi nelle istituzioni, crisi che oggi si mostra come deriva autoritaria, è stata la nostra straordinaria capacità di mobilitarci, unendo blocchi delle strade e occupazioni a delle decisioni prese in assemblee di centinaia di persone.

C’è stata però anche un azione costante da parte di chi negli organi accademici ci stava e ha deciso di mettersi a totale disposizione del movimento, agendo con delega delle assemblee e senza la vana pretesa di poter rappresentare realmente qualcuno. Anche quest’elemento è stato fondamentale per far esplodere contraddizioni enormi nei confronti del rettore e dei suoi scagnozzi basti pensare all’espulsione del consigliere di amministrazione durante l’approvazione del bilancio. Siamo stati tutti concordi nel dire che questo straordinario percorso di democrazia radicale iniziato con l’onda non può essere perso, e questo percorso voleva essere l’asse portante della nostra canddatura e della nostra futura azione all’interno degli organi. La decisione inizialmente di candidarci è stata sofferta e non lineare, anche tenendo conto delle molteplici sensibilità di cui l’intero movimento è composto. Una decisione che va quindi costantemente messa a verifica per capire qual’è il lavoro fatto e come si può ancora portare avanti questo percorso.

Come assemblea di lettere in agitazione abbiamo sentito il bisogno di analizzare ancora una volta la scelta di candidarci agli organi centrali. Rimaniamo profondamete convinti della potenza della strada che abbiamo deciso di intraprendere, ma ci rendiamo anche conto che non si riesce a mettere in campo tutta la progettualità che ci siamo dati. Questo non vuole essere un accusa ma uno sguardo reale sulla situazione in cui ci troviamo, questa volta è necessario più che mai fare un analisi della fase di movimento universitario che stiamo attraversando."

Fatta l’analisi in assemblea con le altre facoltà, la decisione finale sembra proprio essere quella del ritiro della candidatura agli organi centrali. Ovviamente nella piena autonomia delle singole assemblee verranno presentate, in molte facoltà, le candidature nei consigli. Tra le eccezioni figura Scienze Politiche che ha invece deciso di non presentare la lista nemmeno in facoltà: "Il potere decisionale e l’accesso diretto alle informazioni, vanno conquistate con la partecipazione reale, assemblee e mobilitazioni. Evitiamo quindi il meccanismo della delega, che perde qualsiasi senso democratico soprattutto in un sistema con un numero di partecipanti al voto che stenta a superare il 10% degli aventi diritto."

Vinz

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