Questo 25 aprile è l’occasione non solo per ricordare la lotta partigiana, ma per attualizzare l’antifascismo denunciando la strisciante fascistizzazione delle istituzioni e della sociatà ad opera di un Governo che si accinge a riabilitare i repubblicani equiparandoli ai partigiani (proposta di legge 1360) che vorrebbe accrescere la già preoccupante insicurezza nei luoghi di lavoro raccontando che se stiamo male la colpa è solo nostra perché non ci accontentiamo mai; o perché facciamo troppi scioperi o perché sul lavoro siamo fannulloni.
Oppure, ci raccontano che la colpa è degli extra-comunitari, che vengono ad attentare alla nostra sicurezza e a quella delle donne italiane (prima, in Italia mafiosi, camorristi, trafficanti e spacciatori di stupefacenti, stupratori non sapevamo neppure cosa fossero!!!).
In questa situazione, si stanno facendo le prove per l’instaurazione di un governo forte, basato su leggi e pratiche da stato di polizia, funzionante cioè come un regime di tipo dittatoriale.
In questa stessa prospettiva il Governo e le Associazioni dei padroni, prima fra tutte Confindustria, si muovono per disciplinare l’attività sindacale, cercando di rendere impraticabile l’esercizio del diritto di sciopero, di ridurre al minimo le rivendicazioni salariali e di cancellare quel poco che resiste di democrazia nei posti di lavoro.
Il ruolo dei nuovi fascisti è quello di "fare politica" anche in altro modo, infiltrandosi nelle tifoserie o nei quartieri popolari, per istigare all’odio contro le stesse persone bersaglio delle loro spedizioni punitive e per agitare demagogicamente temi economici e sociali: il costo della vita, gli affitti e le abitazioni, le bollette dell’acqua, della corrente e del gas, la disoccupazione. Tutto per inscenare proteste finalizzate non a raggiungere risultati utili a risolvere quei problemi, ma a determinare situazioni tali di tensione da legittimare provvedimenti governativi d’emergenza autoritari e liberticidi.
Fascistizzazione del tessuto statale e fascistizzazione del tessuto sociale: due facce della stessa medaglia, due percorsi che procedono, talora separati, talora intrecciati, a sopprimere la democrazia e, insieme, ogni diritto e ogni libertà.
Nella nostra università registriamo poi segnali preoccupanti: dopo gli attentati alle sedi dei collettivi, ecco arrivare una lista studentesca, "Area nuova", che in alcune regioni di Italia altro non è che la organizzazione universitaria legata a lotta studentesca , ossia gli studenti di forza nuova.
Noi non possiamo permettere che i fascisti cerchino legittimazione tra gli studenti medi e gli universitari.
Osservatorio sul fascismo – Pisa
(Info: osserfaspi@alice.it)