Verso un Primo Maggio di lotta: convocata la due giorni di Iniziative

Pisa, 28-04-09. Questa mattina, attraverso una conferenza stampa significativamente convocata sotto il Comune di Pisa, è stata ufficializzata la presentazione della due giorni di iniziative preannunciata ieri dal Collettivo Precari Autorganizzati. Tutto inizierà con un presidio di fronte al Comune giovedì 30 aprile, a partire dalle 16. Il presidio proseguirà poi con una cena e un’assemblea pubblica, che vedrà la partecipazione, oltre che delle realtà da cui l’iniziativa è stata convocata – Collettivo Precari Autorganizzati, Progetto Prendocasa, Newroz, Assemblea Antirazzista e Cobas – di numerosi spaccati della cittadinanza pisana. La mobilitazione, che ruota intorno alla data del Primo Maggio, costituisce infatti un ambizioso tentativo di mettere a confronto e unire i vari segmenti della città che direttamente, anche se in forme diverse, subiscono la crisi di cui tanto si parla. “La data del Primo Maggio”, sostengono gli organizzatori dell’iniziativa, “non può essere vista solo come una data simbolica in cui si festeggiano le conquiste di decenni di lotte di lavoratori e lavoratrici. Semplicemente perché tutte le conquiste sono finite nel tritacarne del sistema capitalistico che vuole far pagare scaricare i costi della crisi (socializzare le perdite, si dice) su coloro che in realtà producono ricchezza con il loro lavoro salariato. A Pisa, negli anni ottanta si sono persi migliaia di posti di lavoro e la città industriale è stata fortemente ridimensionata. Oggi Pisa è città di servizi per eccellenza, con i criteri aziendalistici (massima flessibilità e ricattabilità dei lavoratori, ottimizzazione dei profitti) da tempo applicati tramite l’esternalizzazione, ovvero l’affidamento a terzi, perlopiù cooperative, da parte di servizi pubblici. Sono così nati centinaia di posti di lavoro invisibili e sottopagati, una forza lavoro ridimensionata ad ogni cambio di appalto con perdita di ore e di salario, il ricatto di perdere il posto ad ogni rinnovo”. Il fenomeno dell’esternalizzazione è una delle tematiche principali dell’iniziativa, che vedrà coinvolti lavoratori provenienti da diverse tra le tantissime cooperative che lavorano sul territorio pisano il cui futuro è gravemente minacciato dalla scadenza degli appalti. Questi lavoratori, continuano gli organizzatori “ad ogni scadenza di appalto vedono aumentare le ore di lavoro senza che i salari aumentino (altrimenti come potrebbe risparmiare l’ente committente?), vedono erodere diritti minimi come ferie e malattia, vedono calpestata la loro dignità. Il sistema di esternalizzazione è un filo rosso che lega tutte le tipologie lavorative. Anche le fabbriche, accanto al ricorso alle agenzie interinali, hanno da tempo ceduto rami delle produzioni alle cooperative, sistema che ha permesso di abbassare drasticamente il costo del lavoro. I lavoratori del forno della Saint Gobain che ha chiuso per esempio, erano e sono per la maggior parte dipendenti di cooperative in appalto o subappalto o interinali. Subire la crisi significa per questi lavoratori perdere il salario e con esso una serie di diritti, in primis quello alla casa: è in arrivo a Pisa un’ondata di sfratti per morosità che non hanno più diritto a nessuna proroga.” Quello del diritto alla casa è un altro dei temi che si ripromette di toccare l’iniziativa. Infatti nel momento in cui più della metà degli stipendi va spesso a coprire le spese degli affitti, è chiaro che nel momento in cui il lavoro è messo a rischio, è immediatamente messo a rischio anche il diritto all’abitare. A fianco ai temi del lavoro e del diritto alla casa, l’iniziativa intende infine affrontare la situazione dei lavoratori migranti che da mesi sono al centro del dibattito politico a causa dell’ordinanza antiborsoni approvata dal Comune di Pisa. Dopo la giornata del 30, la mobilitazione proseguirà il giorno successivo, durante il quale saranno organizzate sia iniziative di lotta e riappropriazione che due diversi pranzi popolari, uno al circolo arci di Campo nel Comune di San Giuliano Terme e uno allo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi.

J. Bonnot

Riportiamo di seguito i volantini dedicati ai singoli aspetti toccati dall’iniziativa:

PER UN PRIMO MAGGIO DI LOTTA

In questi mesi non sentiamo altro che parlare di crisi un po’ da tutti, come se fosse una calamità naturale provocata da qualche extraterrestre. Invece la crisi ha dei responsabili ben precisi. Secondo noi le persone che oggi possono permettersi di parlare di crisi sono quelle che la conoscono bene perché ogni giorno se la vivono: nella nostra città siamo in migliaia a lavorare per far sì che Ospedali, scuole, Università, Comune, Aziende Unità Sanitaria Locale (USL) siano servizi degni e fruibili a tutta la cittadinanza. Ma a noi lavoratori e lavoratrici viene, ogni giorno che passa sempre di più, negata quella sicurezza e quella stabilità giornaliera della qualità di vita. I nostri datori di lavoro non sono direttamente gli enti che beneficiano delle nostre attività lavorative, ma delle aziende o delle cooperative “esternalizzate”.

Come lavoratori e lavoratrici esternalizzati sempre più remotamente immaginiamo un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o il riconoscimento delle ferie per i giorni che non lavoriamo, o garanzie per la nostra riassunzione, o un orario fisso di lavoro, men che meno la possibilità di avere qualche voce in capitolo su come viene organizzato il servizio che noi svolgiamo.

La realtà con cui tra pochissimo tempo avremo a che fare, noi tutti esternalizzati dei servizi socio-educativi, sociosanitari ed ausiliari di Comune, Società della Salute, Università, D.S.U. e Ospedale, indipendentemente dalla cooperativa da cui siamo assunti,

è la scadenza dell’appalto.

Gli enti che hanno appaltato i servizi ai nostri diretti datori di lavoro, adesso riformuleranno nuove gare d’appalto, che in molti dei casi porteranno a delle operazioni di ristrutturazione delle nuove condizioni in cui ci troveremo a lavorare. Queste nuove gare d’appalto, nelle intenzioni degli enti che le indiranno, serviranno a farli risparmiare. Ma in che modo? Aumentando la precarietà lavorativa, sia dei tempi indeterminati che dei precari, e condizionando pesantemente il nostro futuro e  la nostra incertezza di avere un reddito che ci permetta di soddisfare i bisogni nostri e delle nostre famiglie.

Prima di tutto i precari, quelli che non hanno contratti a tempi indeterminato, e che nella maggior parte lavorano comunque da molto tempo in questi servizi, non avranno nessuna garanzia di reintegrazione; ma anche i lavoratori “fissi” rischieranno di perdere alcuni diritti, come il riconoscimento dell’anzianità, oppure la retribuzione “normale” di alcune ore lavorative che verranno considerate come supplementari, e di conseguenza senza contributi in caso di malattia. Insomma, ancora una volta questa crisi ricadrà sulle nostre spalle.

E’ necessario opporci a questi processi di precarizzazione e disoccupazione, che colpiscono tutti gli esternalizzati, unendoci a tutti gli altri soggetti che stanno reagendo al tentativo dei ricchi di non perdere i loro privilegi, sfruttandoci ancor di più.

Per questo  vogliamo che quest’anno il Primo maggio sia veramente il giorno dei lavoratori: conosciamo le altre situazioni di crisi e precarietà, da chi non può più permettersi di pagare né il mutuo né l’affitto, a chi è costretto a cercare un lavoro a 50 anni perché la fabbrica dove lavorava lo ha licenziato, ai giovani precari della formazione che sempre più per studiare svolgono lavori al nero e senza alcuna tutela, fino ai lavoratori migranti colpite dalle leggi razziste che vogliono costringerli ad accettare ogni forma di sfruttamento pena la clandestinità o la reclusione in un CPT.

Incontriamoci per cercare insieme una via comune d’uscita a questa crisi, partendo dai nostri diritti e dalla riappropriazione collettiva dei bisogni fondamentali.

·        Per l’inserimento di clausole sociali negli appalti che prevedano: la stabilità dei lavoratori e delle lavoratrici, l’assunzione dei precari e il riconoscimento pieno di tutte le garanzie sociali

·        Diritto alla casa per tutti: stop agli sfratti, stop caroaffitti, stop speculazione e caromutui, requisizione delle case sfitte!

GIOVEDI’ 30 APRILE DALLE ORE 20.00                    LOGGE DEI BANCHI

CENA E MOBILITAZIONE

VOGLIAMO REDDITO E DIGNITA’

precari-autorganizzati

un gruppo di lavoratori e lavoratrici esternalizzate

                                

PER IL DIRITTO ALLA CASA: PRIMO MAGGIO DI LOTTA!

In questo periodo di crisi, il problema della casa diventa sempre più urgente. Se non viene rinnovato il contratto a termine, se il datore di lavoro non paga gli stipendi, se si viene licenziati, ecco che scatta la morosità, ecco che la perdita del lavoro incide subito sul diritto alla casa.

Dall’inizio del 2009 a Pisa gli sfratti per morosità sono più di 100 ogni mese, l’80% del totale, eppure la morosità, in Toscana non dà punti per la graduatoria delle case popolari!

A Pisa poi i prezzi degli affitti sono più alti del 30% che nelle città vicine, come Livorno e Lucca, e non accennano a scendere nemmeno con la crisi, come sta accadendo in altre città. Ciò succede soprattutto perché sono moltissime le case sfitte, che fanno lievitare i prezzi dell’affitto sul mercato.

Perché il Comune non agisce su queste speculazioni, obbligando all’affitto chi tiene le case sfitte e requisendo le grandi proprietà vuote da anni nelle mani dei palazzinari?

Anche sul versante delle case popolari la situazione è disastrosa. Oggi sono in attesa di un alloggio quasi 1200 richiedenti e sappiamo già che il Piano Casa che il Comune ha sbandierato sui giornali non risolverà l’emergenza abitativa: più della metà degli alloggi previsti sarà immessa sul libero mercato, quindi con prezzi inaccessibili, e solo una parte dei rimanenti diventeranno case popolari, che riusciranno a soddisfare (chissà quando) solo l’8% delle richieste! Inoltre la direzione di questa variante urbanistica è quella della creazione dei quartieri dormitorio, come già ora sta avvenendo a Putignano, sul modello passato di agglomerati selvaggi che caratterizza Cisanello.

Perché il Comune, invece di svendere tutto il patrimonio immobiliare di cui dispone, non utilizza le sue proprietà per far fronte alla carenza di alloggi?

Ma è chiaro che sul versante casa gli interessi dei privati prevalgono sul bisogno di migliaia di persone:

·        il Governo vara un Piano Casa che non prende minimamente in considerazione chi non è proprietario e, anzi, taglia i fondi per le politiche abitative delle regioni;

·        la Regione ha in preparazione una legge sulle case popolari che probabilmente prevederà l’aumento dei canoni di affitto, la stipula di contratti non più a tempo indeterminato ma con scadenza quadriennale e una normativa più severa in caso di morosità;

·        le case popolari, un bene di tutti, sono gestite da Società per azioni, come l’Apes, che in nome profitto, sfrattano per morosità e non ristrutturano le case, lasciandole a marcire al degrado.

Ma l’emergenza abitativa di oggi è solo uno dei risultati di una situazione sociale che sempre più sacrifica i diritti di tutti alle leggi del profitto di pochi. Per questo  vogliamo che quest’anno il Primo maggio sia veramente il giorno dei lavoratori: incontriamoci per conoscere  le altre situazioni di crisi e precarietà, da chi non può più permettersi di pagare né il mutuo né l’affitto, a chi si trova disoccupato a 50 anni, ai giovani precari che svolgono lavori al nero e senza alcuna tutela, fino ai lavoratori migranti sfruttati sotto il ricatto di leggi razziste. Incontriamoci per dire NO alla crisi, partendo dalla riappropriazione collettiva dei diritti fondamentali.

GIOVEDI’ 30 APRILE DALLE ORE 20.00 IN LOGGE DEI BANCHI CENA E MOBILITAZIONE

DIRITTO ALLA CASA PER TUTTI: STOP AGLI SFRATTI, STOP AL CAROAFFITTI E AL CAROMUTUI, REQUISIZIONE!

precari autorganizzati-progetto prendocasa

 

CONTRO TUTTI I RAZZISMI

 

Il primo maggio è una data importante in Italia, è una festa dedicata ai lavoratori e ai diritti che hanno conquistato negli anni, con la lotta. Da molto tempo però, le istituzioni cercano di svuotarla di significato: il governo festeggia il primo maggio, ma contemporaneamente vuole firmare leggi contro i lavoratori, ad esempio limitando il diritto di sciopero.

Noi crediamo che quest’anno sia importante ricordarci che il primo maggio è un giorno che nasce dalle lotte dei lavoratori, e che il modo migliore per celebrarlo sia manifestando e mobilitandoci.

E i lavoratori migranti devono essere fianco a fianco con i lavoratori italiani; infatti, se i diritti di tutti i lavoratori sono minacciati, i migranti sono minacciati due volte: oltre a subire gli effetti della crisi, perdendo il lavoro o con un lavoro sempre più precario, al nero, pericoloso, vivono sulla loro pelle gli effetti delle leggi razziste, come il pacchetto sicurezza.

Sempre più migranti stanno perdendo il lavoro, e conseguentemente il permesso di soggiorno; non ci sarà nessuna sanatoria per i clandestini, e il governo vuole costruire anche in Toscana un CIE (una prigione dove rinchiudere gli stranieri clandestini); i migranti vengono accusati di essere criminali e di essere un pericolo per gli italiani.

Anche a Pisa vediamo accadere tutte queste cose: tantissimi migranti stanno perdendo il lavoro nelle industrie e nei cantieri e il sindaco Filippeschi firma ordinanze razziste come l’ordinanza anti-borsoni che sta vietando la possibilità di guadagnare qualche soldo per tanti ragazzi senegalesi e cingalesi; l’ordinanza anti-accampamento per cacciare i rom dai campi, senza aiutarli a trovare una casa; l’ordinanza anti-prostituzione che lascia tante ragazze dell’est e nigeriane nelle mani dei loro sfruttatori.

E’ IL MOMENTO DI DIRE BASTA!

MOBILITIAMOCI, ITALIANI E MIGRANTI INSIEME

 

·                    CONTRO LA CRISI E LA PRECARIETA’, PER AVERE REDDITO, DIRITTO ALLA CASA E GARANZIE SOCIALI

·                    CONTRO LE LEGGI RAZZISTE, IL PACCHETTO SICUREZZA, LE RONDE E I CIE

·                    CONTRO LA POLITICA DI FILIPPESCHI, L’ORDINANZA ANTI-BORSONI E LE ALTRE ORDINANZE RAZZISTE

GIOVEDI’ 30 APRILE DALLE ORE 20.00

LOGGE DEI BANCHI

CENA E MOBILITAZIONE

VERSO UN PRIMO MAGGIO DI LOTTA!

assemblea antirazzista

 

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