Gheddafi a La Sapienza, Onda e migranti lo contestano

"Siamo tutti clandestini!", con questo grido gli studenti dell’Onda, i movimenti d’occupazione delle case e i migranti hanno accolto il leader libico Gheddafi per la sua visita a La Sapienza, università romana di nuovo teatro di "visite ed ospiti d’onore" dopo la sortita fallita di papa Ratzinger lo scorso anno.

A partire dalle 10 di questa mattina diverse centinaia di persone (almeno 300) si sono trovate nel piazzale della Minerva dentro La Sapienza, per contestare la visita di Gheddafi e quello che lui oggi rappresenta nelle dinamiche di controllo e repressione dei flussi migratori in partenza dall’Africa subsahariana in direzione della Fortezza Europa. La sua visita è stata dichiarata irricevibile dall’Onda e dai migranti, che per questo hanno voluto protestare e rovinare il piano liscio che si preparava per l’accoglienza del leader libico: Sapienza (ma più in generale anche la città di Roma) militarizzata, caratterizzata dalla presenza di ingenti battaglioni di forze dell’ordine, da elicotteri che sorvolano di continuo in cielo, di transenne e "check-point" che delimitano gli accessi all’ateneo. La mobilitazione, come detto, ha focalizzato la sua attenzione nel ruolo che svolge la Libia come poliziotto della Fortezza Europa nel contenimento e repressione dei flussi dei migranti che scappano verso il vecchio continente in cerca di un futuro migliore e diverso da quello che li attende in patria.

"Berlusconi Gheddafi, mercanti di morte", questo riportava uno striscione portato dall’Onda, puntando il dito contro quel Trattato bilaterale di Bengasi stipulato da Italia e Libia che ha messo le basi per una congiunta attività repressiva tra i 2 paesi in tema di immigrazione. Libia alla quale sono ascrivibili anche gli immondi lager per migranti presenti sul suo territoro, non da meno l’Italia con i suoi Cie. A La Sapienza sono giunte per prime le auto con sopra i diplomatici al seguito della visita del presidente Gheddafi, alle quali i manifestanti hanno risposto, nonostante la distanza presente tra loro e il corteo di limousine, tentando di sfondare lo schieramento di carabinieri, lanciando gavettoni di vernice rossa, facendosi scudo con i gommoni. Le forze dell’ordine hanno distribuito manganellate, rinfoltendo le loro file e preparando più che altro l’arrivo del leader Gheddafi, arrivato poco più tardi, trovando ancora la contestazione ad attenderlo.

Studenti, migranti, occupanti di case hanno quindi colto questo appuntamento per la contestazione delle politiche sui flussi migratori, che hanno dimostrato tutto il loro fallimento e la loro drammaticità in questi anni, indirizzando la loro rabbia nei confronti di un paese (la Libia) non esente da pesanti responsabilità in questo. L’Onda Anomala, ad un mese dalla straordinaria opposizione messa in campo contro il G8 University Summit di Torino, ha dimostrato ancora una volta la sua vivacità e determinazione, facendosi trovare ancora presente, arrivando anche dalla contestazione del G8 su sicurezza e immigrazione svoltasi sempre nella capitale qualche settimana fa.

Tratto da Infoaut: http://www.infoaut.org

 

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