Oggi corteo in difesa di Rebeldia. Il comune passa all’attacco, le associazione rispondono

Come era prevedibile a poche ore dal corteo per la difesa del Progetto Rebeldia, dallo sfratto ad opera della cpt con l’avallo del comune di Pisa, aprendo i giornali si trovano le dichiarazione di un sindaco che ieri ha indetto una conferenza stampa con il chiaro intento di difendersi preventivamente dagli attacchi che arriveranno dal corteo di oggi. La conferenza stampa in se non dice niente di nuovo, se non che il sindaco continua a diffondere tesi false e tendenziose su una vicenda che rischia di trasformarsi, in questo modo, in un problema di ordine pubblico. La stampa cittadina come al solito fa da eco al caro Sindaco che insieme agli assessori di turno si svegliano solo il giorno prima di un corteo che li contesterà, mentre latitavano sui tavoli tecnici, dove potevano trovare soluzioni alternative ad un progetto sociale di vasta portata come quello rappresentato dal cartello di associazioni di Rebeldia.

Oggi l’appuntamento è per le 17.00 in piazza Sant’Antonio, il corteo finirà in piazza Carrara dove stasera seguiranno i concerti.

In risposta alle dichiarazioni del comune uscite su Tirreno e Nazione, vi riportiamo di seguito le note del progetto Rebeldia:

Vinz  

Riteniamo doverosi alcuni chiarimenti in relazione alla nota del Comune. 
Al momento del nostro ingresso in via Battisti, che sapevamo essere una soluzione transitoria, la giunta Fontanelli prese l’impegno di individuare nel frattempo una soluzione definitiva e stabile per tutte le attività delle associazioni, impegno riconfermato dalla giunta Filippeschi. Cosa che non è avvenuta: è l’amministrazione comunale quindi a non rispettare gli impegni presi. 
Il Progetto Rebeldia non ha rifiutato alcuna proposta. Il Comune avanzò l’idea nel luglio del 2007 di uno stabile accanto al depuratore, dove andammo a fare un sopralluogo. Fu poi lo stesso tavolo interistituzionale, il 25 settembre vista la vicinanza al depuratore, a non ritenere adeguato lo spazio in base alla legislazione vigente. Sui locali di via Bovio che abbiamo visionato nell’ottobre del 2007, i nostri tecnici hanno presentato al tavolo preposto un documento in cui venivano chiesti i chiarimenti necessari per valutare la proposta. A quelle domande l’amministrazione comunale non ha mai risposto, e la discussione si è interrotta di fatto dopo un tavolo interistituzionale durante il quale il Presidente della Provincia Pieroni smentì l’assessore Fabrizio Cerri: questi infatti sosteneva che avremmo potuto utilizzare le palestre della Provincia, mentre il Pieroni dichiaro’ che le palestre in questione servivano per le scuole e non erano disponibili. Da quel momento in poi il Comune non volle più parlarne. 
La stessa cosa ora avviene su via Saragat: nel novembre del 2008 abbiamo fatto delle domande su quell’immobile, che abbiamo definito un buon punto di partenza, ma ad oggi non esiste alcuna risposta. Il 10 dicembre i tecnici delle istituzioni hanno firmato un verbale in cui si impegnavano a riconvocare nel giro di poche settimane il tavolo tecnico, dando per certo una comunicazione scritta delle Ferrovie dello Stato, e dopo 7 mesi non è arrivata alcuna convocazione, nonostante le nostre decine di lettere e solleciti consultabili all’ufficio protocollo del Comune di Pisa. 
Da ottobre del 2008 chiediamo un incontro con Sindaco, Provincia e Cpt per evitare che un problema di ordine sociale diventi una questione di ordine pubblico. A questa nostra richiesta non solo non si è mai data una risposta, ma due mesi fa abbiamo ricevuto la convocazione in tribunale per il 18 giugno per il ricorso della stessa CPT. 
Il Comune sta mettendo solo la testa sotto la sabbia, quando sarebbe sufficiente convocare il tavolo tecnico per riaprire il confronto rispettando gli impegni presi. 
L’amministrazione comunale non è mai voluta entrare ed anche nell’ultima nota diffusa oggi non entra nei contenuti, nel merito delle questioni: non dice una parola sulle attività sociali che a Rebeldia si fanno e che sono le cose che più dovrebbero stare a cuore a un’Amministrazione. 
Nessuno di noi ha mai negato i problemi con i vicini, né le questioni di messa in sicurezza dei locali; sono argomenti che vorremmo risolvere insieme alla certezza di avere una sede definitiva. Oggi però il merito della questione sta altrove. Un altrove che questo Comune non sa nemmeno immaginare… 
Per questo le minacce esplicite o implicite che ci sono state rivolte in vista della manifestazione sono l’inquietante segnale di chi ancora una volta si sottrae alla dialettica democratica. Per noi una manifestazione a difesa di 30 associazioni è un atto di democrazia, di cui non si può avere paura. 
Abbiamo comunicato alle istituzioni di questa città e a tutta la cittadinanza più di tre anni fa che il Progetto Rebeldìa non si sarebbe mai diviso: riconoscere questa esperienza significa riconoscerne l’unità. Per questo invitiamo tutta la cittadinanza a scendere con noi in piazza domani. 
Progetto Rebeldía:

Acklab – Africa Insieme – Babilon Mediateca – Bds – Cabron – CiboliberoKC – Chicco di Senape – Ciclofficina – Cinemaltrove – Cinematic – Distretto di Economia Solidale – El Comedor Estudiantil Giordano Liva – Emergency Pisa – Equilibri Precari – Fratelli dell’Uomo – Gruppo di Acquisto Solidale Pisano – LIPU Pisa – Ingegneria Senza Frontiere – Caffetteria Critica Machu Picchu – Mezclar Ambulatorio Migranti – ¡Mosquito!- Osservatorio Antiproibizionista – Laboratorio delle Disobbedienze Rebeldía – Rebeldía Media Crew – Rebeltheater – Scacchi Insorgenti – Gruppo TNT Lavoro Non Lavoro – Trinacria Gio Family – Un ponte per… Pisa
 
Articoli correlati: 

Rebeldia: manifestazione cittadina il 13 giugno

 
Questa voce è stata pubblicata in Cronaca Pisana, Mobilitazioni. Contrassegna il permalink.