Rebeldia, telecamera nascosta spiava le attività del centro da quasi un anno.

Galleria foto telecamera nascosta. Pisa_ “Le 30 associazioni del Progetto Rebeldia denunciano pubblicamente il ritrovamento di una telecamera collocata nel piazzale della propria sede in Via Battisti”. Così comincia il comunicato che ha indetto la conferenza stampa.

Ormai ci si aspetta di tutto da chi farebbe carte false per cacciare ogni spazio di socialità dalla città di Pisa, stavolta però è stato superato ogni limite.
“Inanzitutto abbiamo intenzione di sporgere denuncia ai carabinieri”, ci dicono in conferenza stampa i ragazzi di Rebeldia. La situazione è molto grave, chi ha messo quella telecamera rischia fino a 5 anni di reclusione, è stato commesso un reato penale.Lo spazio Rebeldia è uno spazio pubblico dove migliaia di persone partecipano alle molteplici attività che si svolgono giornalmente. Oltre a queste c’è un servizio pubblico di spaccio di biciclette usate, la “Ricicletta” oltre al fatto che spesso operai del comune con i camion lavorano in questa zona caricando e scaricando merce.La telecamera ritrovata ha dunque ripreso i lavoratori, gli utenti di un servizio pubblico e tutti quelli che usufruiscono delle varie attività di Rebeldia. Tutto ciò tramite una videosorveglianza nascosta, senza nessun elemento che possa rendere pubblico e a norma di legge tale videocontrollo.
D’altronde a guardare la telecamera che i ragazzi hanno ritrovato, non ci sono dubbi, certo non era usata per deterrente visto le scarse dimensioni, ma soprattutto non ci sono dubbi sulle intenzioni di chi ha montato tale videocamera, considerando che l’ha nascosta e ha usato un supporto in ferro ben saldo e orientato proprio verso il cortile del Rebeldia.Alla telecamera era collegato un filo che portava ad una centralina situata all’interno del parcheggio della Pisamo e quest’ultima era collegata ad una antenna direzionata, guarda caso, proprio verso la palazzina dei vigili urbani. 
Chi sono i responsabili?
Tre soggetti vengono chiamati naturalmente in causa: La CPT, proprietaria dell’immobile dove ha luogo Rebeldia; la Pisamo (società del comune di Pisa), proprietaria del parcheggio dove è stata montata centralina e telecamera; il comune di Pisa attraverso i vigili urbani, che sembrano essere inequivocabilmente i ricettori del segnale della telecamera. Adesso servono risposte e chi dovrà darle è in primis l’amministrazione comunale e la proprietà dell’immobile. 
Quanto è accaduto oltre a violare il diritto alla privacy, è di una gravità enorme.Si lede gravemente il diritto alla libera associazione e si instaura una forma di controllo sociale profondamente antidemocratico, sembra di essere catapultati nel “1984” di Orwell. 
Ovviamente nessuno a questo punto può escludere che non ci siano altre telecamere installate nella zona, viste le piccole dimensioni, nessuno può sentirsi sicuro di non essere spiato.La telecamera in questione, ci dicono da Rebeldia, era posizionata lì da almeno 10 mesi, ovvero dalla fine dell’estate scorsa, questo si presume da alcune foto di repertorio della piazza che guardate con particlare attenzione evidenziano quando più o meno è comprasa la telecamera, o almeno la sua struttura . 
Considerando il paese in cui viviamo, non sarebbe da stupirsi se qualcuno volesse usare alcune scene, magari preparate ad hoc da un paio di comparse, per accusare il centro sociale di chissà quale crimine. Da Rebeldia fanno sapere inoltre che sono tantissimi i migranti, marchiati di clandestinità secondo l’infame legislazione vigente, che frequentano il centro, sia per la scuola migrante, sia per altre attività ludico/culturali. C’è il rischio dunque che qualcuno usi eventuali riprese per intercettare questi soggetti deboli e con una situazione di illegalità obbligata sulle spalle.
Ovviamente i ragazzi di Rebeldia sono pronti a restituire la telecamera adesso in loro possesso al legittimo proprietario, appena si farà avanti e chiarirà il motivo dell’installazione di tale marchingegno. 
Big Brother Is watching You

Vinz
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