Carceri: non lasciamo soli i dannati della terra. Appello dei Cobas per una mobilitazione cittadina.

Il trasferimento di alcuni detenuti dal carcere di Pisa non risolve il
problema del sovraffollamento del Don Bosco e di quasi tutti gli istituti
di pena italiani. Il sovraffollamento nelle carceri provoca la diffusione
di malattie come scabbia, tbc, epatite. In Italia il numero dei suicidi in
carcere è di gran lunga superiore alla media europea, la popolazione
carceraria è in costante aumento e spesso la detenzione cela reati che non
dovrebbero prevedere il carcere.
 
A Pisa è noto a tutti il sovraffollamento del Don Bosco come anche il contenzioso con Acque s.p.a. per il mancato pagamento
delle bollette da parte del Ministero, che ha portato alla sospensione dell’erogazione di acqua
(nel mese di Agosto!).
Ci preoccupa il silenzio di molte realtà cittadine e sosteniamo la
richiesta del garante dei detenuti, l’avv. Callaioli, di un consiglio comunale aperto
sull’argomento.
 
In Toscana, e in particolare a Pisa e Sollicciano (FI), i detenuti superano
di centinaia di unità la soglia di tollerabilità prevista dallo stesso
Ministero. Vorremmo aggiungere due proposte: l’organizzazione di un presidio
davanti al carcere Don Bosco e il contrasto dell’ipotesi che in Toscana si
inauguri un Cie, un centro di detenzione per immigrati, come richiesto dal
Governo. In questi centri di detenzione esiste un sovraffollamento e condizioni di
vita che definire disumane è poco. Riaffermiamo la nostra opposizione al
pacchetto sicurezza.
 
Federico Giusti e Tiziana Petrocelli
per la Confederazione cobas Pisa
 
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