Caos-parcheggi all’ospedale Cisanello

L’ospedale Santa Chiara è in via
di smantellamento, e in questi primi giorni di ottobre è iniziato lo
spostamento di reparti e personale presso Cisanello. E subito si è presentato
il problema dei parcheggi nella struttura ospitante. Un problema di portata enorme,
se gli assessori Cerri e Gay hanno tenuto conferenze stampa per giorni sui quotidiani
cittadini, cercando di tranquillizzare utenti e lavoratori della sanità pisana con
una sarabanda di cifre sulla bontà del progetto e sulla tenuta dei parcheggi
intorno alla struttura ospedaliera.

Il Tirreno, ormai eletto a ufficio-stampa
del Comune, ha fatto sue con titoli tranquillizzanti sparati in prima pagina le
strampalate ipotesi  degli assessori di
turno, senza verificare la veridicità del balletto di cifre – che spesso venivano
paradossalmente gonfiate da un giorno all’altro – intorno alla capienza dei
parcheggi
. Solo il coro gigantesco delle proteste dei lavoratori, insieme al monumentale
caos che ancora oggi imperversa intorno all’ospedale Cisanello, hanno fatto
cambiare linea al giornale più letto dai pisani, che da qualche giorno ha
cominciato a dedicare ai disagi di utenti e operatori qualche titolo in più.

Semplicemente,
come era ampiamente prevedibile, i posti non sono bastati a sostenere gli
assalti dei lavoratori trasferiti, che si sono improvvisamente sommati al
personale, agli utenti, agli specializzandi e agli studenti che i già malridotti
parcheggi di Cisanello si trovavano a ospitare. Non era difficile, bastava fare
un po’ di conti, calcolatrice alla mano, invece di prendere per buone le parole
dei due assessori a dir poco maldestri…

Hanno fatto di più, gli assessori
all’urbanistica e alla mobilità: non solo hanno gestito da dilettanti allo
sbaraglio tutta la delicata questione, sbagliando clamorosamente le previsioni sulla
capienza dei parcheggi e fomentando in questo modo l’attuale caos. Per ovviare
al prevedibile assalto di nuovi operatori e utenti alla struttura ospedaliera
periferica hanno pensato bene di aggiungere, oltre ad alcuni nuovi parcheggi
gratuiti posti comunque nel raggio di un chilometro dall’ospedale, qualcosa
come 670 nuovi parcheggi: sì, ma a pagamento!

In due giorni sono così riusciti
a tirarsi addosso le ire di tutti. Non c’è più in ballo solamente il disagio di
qualche centinaio di persone, costrette a girovagare per ore, spesso
inutilmente, in cerca di un posto-macchina, e a parcheggiare, quando va bene,
in doppia-tripla fila, tra gli sguardi impotenti degli stessi vigili urbani che
non possono nemmeno elevare contravvenzioni perché manca anche, nell’area, la
segnaletica stradale di riferimento.

A questo punto, e sono in tanti ad
affermarlo, ne va del diritto alla sanità. Con che faccia si viene a chiedere a
persone già disagiate come pazienti e famiglie in visita, un nuovo balzello che
viene a sommarsi ai già esosi ticket che gravano sulla sanità pubblica? Perché un
operatore della struttura dovrebbe pagare il proprio legittimo posto-macchina,
senza il quale non potrebbe raggiungere il posto di lavoro?

Il coro delle proteste è unanime:
tutti i sindacati, dai Cobas al Nursind (il sindacato degli infermieri), dalla
Cgil alla Uil hanno diramato comunicati di protesta; non passa giorno che Il
Tirreno e soprattutto La Nazione
(che, da buon giornale di destra, su questa questione sin dall’inizio ha colto
l’occasione per attaccare la giunta di centro-sinistra) non pubblichino lettere
di utenti e operatori incazzati. Le Rsu di Cisanello sono sul piede di guerra,
e oggi si è svolta una riunione per fare il punto della situazione. Per il 13
ottobre è stata convocata dal Nursind una assemblea dei lavoratori per organizzare
iniziative di mobilitazione. La
Uil minaccia azioni legali contro il pagamento del parcheggio.

E sui giornali, da qualche
giorno, non si sente più la voce di nessun rappresentante della Giunta…

 

Desmond G.

 

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